Con oltre 35 miliardi di euro di capitale primario di classe 1 (quello di maggiore qualità), pari all’85% del totale dei propri fondi, le Banche Popolari hanno dimostrato, anche nel 2015, di essere ampiamente in possesso dei requisiti minimi prudenziali richiesti dalla Vigilanza europea. Il dato dà conto dalla riduzione del rischio di oltre 20 miliardi di euro dalla fine del 2014 che ha prodotto un miglioramento dei coefficienti di patrimonializzazione, con il CET1 Capital Ratio salito all’15% e il Total Capital Ratio al 16%, ben al di sopra di quanto richiesto dalla normativa prudenziale europea, rispettivamente il 7% e il 10,5%. Per il presidente dell’Associazione fra le Banche Popolari, Corrado Sforza Fogliani: “Come risulta evidente dai dati, le Banche Popolari, hanno sostanzialmente un indice di patrimonializzazione doppio di quello richiesto dalla legge. E’ confermata, anche per l’anno da poco concluso, la solidità di un modello bancario il quale, malgrado le avversità della prolungata fase recessiva, ha continuato ad erogare credito e a supportare le realtà produttive locali”. “La solidità del sistema bancario italiano e delle Banche Popolari – per il segretario generale di Assopopolari, Giuseppe De Lucia Lumeno – anche sotto il profilo del livello di patrimonializzazione risulta acquisita ed indiscutibile, un risultato consolidato e raggiunto tra le difficoltà di una crisi economica senza precedenti e che per questo risulta ancora più rilevante e straordinario”.