“E’ necessario convocare in commissione consiliare il direttore lavori del cantiere di Ponte Nuovo. I tempi infiniti sono inammissibili’.
Così a fronte di un cantiere che dura ormai da 30 mesi e tre inverni e che per ora ha un orizzonte certo solo per l’apertura di una corsia (a fine giugno), la consigliere comunale di Fare!, Patrizia Bisinella, presenta una richiesta ufficiale con la speranza di avere chiarimenti sul cronoprogramma e sui ritardi di quest’opera.
Come scritto ieri dalla Cronaca di Verona, i lavori di rifacimento di Ponte Nuovo stanno superando tutti i record.
Chiuso per la prima volta nell’ottobre 2021 durante la precedente amministrazione comunale, il cantiere è stato un continuo “stop and go” tra bonifica bellica, richiesta di autorizzazioni al Genio Civile, piene dell’Adige e altro ancora. Il Ponte di Penelope, appunto.
La fine dei lavori con la riapertura completa del ponte nei due sensi di marcia non è ancora possibile prevederla, come ammesso dall’assessore Benini.
E a fronte di queste incertezze, parte la richiesta della consigliera. “La storia Infinita. Questo il titolo dedicato al cantiere di Ponte Nuovo se fosse un film”, afferma Patrizia Bisinella raccogliendo i malumori dei tantissimi cittadini e commercianti che vivono quotidianamente sulla loro pelle i disagi causati dalle lungaggini del cantiere di Ponte Nuovo.
“E’ incredibile che dopo oltre 30 mesi di lavori non solo il cantiere non sia ancora terminato, ma non ci sia ancora chiarezza sulla consegna dell’opera finita. Ponte Nuovo è strategico per la mobilità cittadina, soprattutto a fronte dei lavori del Filobus che stanno dall’altro lato paralizzando una parte della città”.
Per ora ci sono solo previsioni parziali. “Il fatto che a inizio luglio, come previsto dall’assessore Benini, venga riaperta una corsia è ben poca cosa rispetto alle esigenze di chi in quella zona vive e lavora tutti i giorni. L’impressione – conclude Bisinella – è che le ditte che hanno vinto l’appalto e chi ha la responsabilità della gestione del cantiere navighino evidentemente senza un cronoprogramma preciso e mostrino difficoltà che a questo punto è giusto vengano chiarite e spiegate ai consiglieri comunali e alla città”.
Perché tanto tempo quando per esempio la ricostruzione del ponte distrutto dai tedeschi il 25 aprile 1945 richiese solo un anno di lavori?
“Inadeguatezza o carenze nella realizzazione di un’opera di questo tipo, che fatica a trovare una quadra, devono essere rese pubbliche. Ho chiesto quindi formalmente la convocazione di un’apposita commissione con audizione del Direttore dei Lavori e del Capo Cantiere delle ditte coinvolte perché vengano a spiegarci come sia possibile che il restauro di Ponte Nuovo stia durando più della sua costruzione originaria, avvenuta nel 1299..”.