E’ andato in scena un curioso ma anche molto istruttivo siparietto in Consiglio comunale sul caso del pollo scaduto e dei problemi nel cibo delle mense gestite da Agec con ditte esterne, che vuol dire i pasti dei bambini che mangiano a scuola.
Sul caso accaduto a gennaio, quando nei piatti dei bimbi è finito pollo scaduto e poi è stata registrata anche la presenza di un coleottero in una pietanza, è arrivata finalmente la risposta in aula dell’assessore La Paglia a seguito dell’interrogazione dell’onorevole Marco Padovani di Fratelli d’Italia (che domani lascerà il Consiglio comunale per una riorganizzazione del gruppo consiliare).
Singolare innanzi tutto che su un episodio così grave accaduto a gennaio, evidenziato subito con una interrogazione siano arrivate dal Comune le prime risposte a marzo e buon ultima la risposta in Consiglio a fine aprile, dopo quasi quattro mesi…. Il tempo di digerire, insomma…
Ma cosa ha risposto l’assessore? La Paglia nella risposta a Padovani ha confermato che l’episodio è accaduto perché “Agec pensava di essere riuscita a fermare a metà mattina tutti i lotti di pollo scaduti, purtroppo solo a distanza di due settimane è emerso che dai controlli fatti che uno dei lotti di pollo scaduto è arrivato sulle tavole dei bambini”. Secondo l’assessore “si è potuto fermare il pollo scaduto proprio grazie ai controlli effettuati da Agec nella refezione scolastica. Controlli che sono stati oltre 600 nel 2022 su 200 giorni di scuola tra Agec, ditta esterna e dell’Ulss 9. Se dobbiamo riscontrare un dato, è che le mense e le cucine delle nostre scuole sono presidiate” ha affermato La Paglia.
Fin qui l’episodio che ha portato anche a una sanzione nei confronti della ditta da parte del Comune, ditta che non ha vinto di nuovo l’appalto e che quindi verrà sostituita.
Poi l’assessore La Paglia ha spostato il tema: “Agec aveva già commissionato ulteriori controlli sul valore nutrizionali e allergeni dei pasti e su questo il consiglio di amministrazione ha investito ulteriori risorse”.E’ stato anche riproposta da parte dell’assessore una inversione di rotta nella refezione scolastica: tornare cioè alle “mense all’interno degli edifici scolastici perché migliora la qualità dei pasti”.Finora i pasti sono in parte preparati dalle cucine aziendali e in parte preparati da ditte esterne ma per fare questa inversione di rotta vanno date maggiori garanzie al personale in somministrazione che va anche implementato. “Si prosegue su questa strada” ha concluso La Paglia.
Un tema delicatissimo che riguarda quindi tantissime famiglie che affidano i figli alla refezione scolastica e moltissimi lavoratori delle mense.Una risposta, quella dell’assessore, che non ha soddisfatto il consigliere Padovani di FdI il quale ha ripescato una analoga vicenda del 2019, a parti rovesciate, quando il Pd attaccò la maggioranza del sindaco Sboarina per larve trovate nei piatti dei bambini delle scuole Maggi a Porto San Pancrazio.
“In quell’occasione il Pd, proprio con la consigliera La Paglia che era all’opposizione, si rivolse a sindaco e assessore dicendo di smetterla con i proclami di internalizzazione del servizio mense, perché obiettivo di medio lungo periodo e di concentrarsi piuttosto sulle necessarie verifiche nella catena di controllo. E aggiungeva che è troppo facile scaricare sulla ditta esterna vincitrice dell’appalto, l’interlocutore non è la ditta ma Agec che avere una organizzazione capace di intercettare vermetti e larve”.
I tempi cambiano, i problemi restano.
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