Poliziotto indagato. Tosi lo difende: legittima difesa

Tosi 18072022_CONSIGLIO COMUNALE ©DANIELA MARTIN

È indagato per eccesso di legittima difesa l’agente della Polfer che domenica mattina ha sparato al ragazzo del Mali Diarra Moussa che lo aggrediva con un coltello. Diarra che in precedenza aveva dato in escandescenze aggredendo alle 5 una pattuglia di vigili urbani, distruggendo auto in sosta e vetrine di negozi, è morto poco dopo essere stato colpito dal poliziotto. La decisione del pm Schiaffino della Procura di iscriverlo nel registro degli indagati è in sostanza un atto dovuto per consentire gli accertamenti tecnici su quanto avvenuto e dare modo al poliziotto di farsi assistere da propri legali.

“Speriamo non debba subire gravose indagini” afferma il parlamentare europeo Flavo Tosi di Forza Italia che propende per la legittima difesa.

“Non è mai bello quando muore una persona, ma quella del poliziotto è stata legittima difesa, lo stabiliscono le ricostruzioni fatte e lo possono confermare le tante telecamere installate nei pressi della stazione. Il poliziotto, dopo aver sparato colpi per dissuadere la persona armata di coltello, è stato aggredito e si è difeso, perciò mi auguro che non subisca gravose e costose indagini sul suo operato”, dice l’europarlamentare e coordinatore veneto di Forza Italia Flavio Tosi sui fatti di ieri in stazione a Porta Nuova, Verona.

Fatti che sono la punta dell’iceberg “di una situazione di mancanza di ordine pubblico che in stazione è degenerata da tempo, ma non solo lì, in tutta la città. Verona è insicura, lo denunciamo da anni, più volte abbiamo chiesto al Sindaco Tommasi di intervenire con delle proposte concrete e fattibili. Manca il presidio della città, per esempio la stazione andrebbe controllata 24 ore su 24, ma non è così. Infatti, non a caso, ieri l’aggressore, prima dell’accaduto, è andato in giro per due ore a minacciare con un coltello in mano altri poliziotti e chiunque incontrasse, compiendo anche atti di vandalismo. Pensate se avesse aggredito e ucciso qualche innocente”.
“La verità – incalza Tosi – è che Tommasi non si è mai adoperato per organizzare azioni coordinate e continue con Prefettura e Questura. Non si sono adottate politiche di spesa sulla sicurezza, per aumentare il numero di agenti della Polizia Locale e dotarli di nuovi strumenti tecnologici”. Tommasi e i suoi assessori, sottolinea Tosi, “soprattutto negano il problema sicurezza. Non solo lo trascurano, proprio lo negano. Questo è un problema politico e culturale, manca la consapevolezza ed è gravissimo”.