Proseguono serrati i controlli della Polizia di Stato orientati a prevenire ogni possibile turbativa dell’ordine e della sicurezza pubblica e volti a contrastare qualsiasi forma di illegalità sul territorio. Con l’avvicinarsi della stagione estiva e il maggior afflusso di turisti in città, l’attività di controllo del territorio si è concentrata nel centro storico senza, tuttavia, tralasciare le aree limitrofe. Nel corso dei molteplici servizi predisposti sono state identificate 283 persone, 98 delle quali straniere. Sette sono invece le denunce che risultano dal bilancio dell’attività svolta: quattro per tentato furto, una per furto, una per violazione delle norme in materia di immigrazione ed una per guida in stato di ebbrezza. In questo fine settimana, numerose sono state, inoltre, le segnalazioni di aggressione perpetrate da gruppi di giovani – prevalentemente di origine magrebina – a danno di coetanei. Al fine di identificare i responsabili, di conoscerne le abitudini e di prevenire ulteriori reati predatori, le numerose pattuglie dispiegate sul territorio hanno battuto le aree nelle quali le rapine sono state commesse e quelle notoriamente più frequentate dai gruppi di ragazzi. Tra i numerosi interventi, uno in particolare ha impegnato gli agenti delle Volanti chiamati, nel corso dell’esecuzione di uno sfratto, per dare ausilio all’Ufficiale Giudiziario presente che stava riscontrando difficoltà con gli inquilini. Dopo aver assistito alla ferma opposizione da parte di questi ultimi e a seguito di un lungo colloquio orientato a dare esecuzione, senza problematiche, al provvedimento, i poliziotti sono riusciti a convincere marito e moglie a lasciare l’appartamento. Nelle fasi immediatamente successive, gli agenti sono riusciti a bloccare l’uomo che aveva tentato, con un accendino, di raggiungere il bagno nel quale teneva a portata di mano una tanica da 5 litri piena di benzina e 3 bottiglie di vetro contenenti lo stesso liquido, tappate con un pezzo di stoffa bianca imbevuto. Al sessantenne veronese finito in manette sono state contestate la violenza e la resistenza a Pubblico Ufficiale oltreché, naturalmente, la fabbricazione delle bottiglie incendiarie che, per la legge dello Stato, sono considerate a tutti gli effetti armi da guerra.