La Cgil attraverso il proprio delegato della Polizia Penitenziaria di Verona, e insieme ad altre organizzazioni sindacali di categoria da tempo si è mobilitata per le gravi condizioni in cui versa oggi la casa circondariale a Montorio.
Ricordiamo – si legge in una nota sindacale – che da circa un anno ormai gli atti di violenza e le aggressioni al personale di polizia e ai sanitari che prestano servizio sono ricorrenti, come ricorrenti sono le risse tra diverse fazioni di detenuti che hanno, peraltro in diverse occasioni, devastato parte dei reparti interni, rendendo di fatto parzialmente inagibili alcuni locali delle sezioni interne. Un difficile clima interno alle sezioni, fanno notare i sindacati, che certamente non fa bene ai lavoratori, sempre sotto tensione, con elevati indici di stress psicofisico aggravato dalla carenza cronica di circa 70 unità di personale di Polizia Penitenziaria e da un’insufficiente presenza di personale medico, paramedico e specialistico dell’Area Sanità Penitenziaria con particolare riguardo al numero esiguo di ore destinate agli specialisti in Psichiatria e psicologia. Un clima che certamente non aiuta i soggetti detenuti più fragili tanto che con l’ultimo suicidio di ieri si è arrivati a 5 suicidi in 3 mesi appena. Numeri senza precedenti per la storia del carcere veronese ma ci risulta per l’intera nazione. Per questo motivi da tempo è stato proclamato lo stato di agitazione della Polizia Penitenziaria. Dal 23 gennaio, fanno presente che è stato chiesto un incontro urgente con la prefettura per discutere della sicurezza del personale e della necessità di creare un tavolo tecnico dove confrontarsi per immediati e adeguati provvedimenti.
“Purtroppo – dice il segretario generale Fp-Cgil Verona Antonio De Pasquale – con grande stupore, ancora oggi siamo tristemente in attesa di essere convocati dalla prefettura, nonostante la grave emergenza e la situazione allarmante senza precedenti del carcere di Montorio”.
Il sindacato annuncia fin da ora che valuterà sit-in e altre forme di protesta nelle opportune sedi cittadine.