“Nuovo appuntamento con la vuota propaganda oggi in commissione consiliare dove l’assessore Segala porta all’esame il documento metodologico “Verona 2030” il cui contenuto spicca soltanto perché si usa la parola “rigenerazione” ben 39 volte in soltanto 14 pagine”, scrive in una nota Michele Bertucco, Verona e Sinistra in Comune. .
“In realtà rispetto all’impostazione data nel 2007 dalla prima amministrazione Tosi, l’amministrazione Sboarina-Segala non ha innovato un bel niente nella politica urbanistica della città. Anche la Variante 29, che avrebbe dovuto essere la Variante Verde, si limita a recepire le richieste dei privati con riguardo ai cambi d’uso e di destinazione in Zai dove dominano le solite tre richieste: commerciale (di piccole-medie dimensioni), alberghiero e direzionale.
E’ una gigantesca bugia anche far credere che sia in corso una concertazione. Una vera concertazione non fa sedere al tavolo soltanto i proprietari delle aree, o le società che nel frattempo le hanno rastrellate sul mercato immobiliare. Al tavolo della giunta si dovrebbero sedere tutti i portatori di interessi legittimi, a partire dalle associazioni ambientaliste. Diversamente la concertazione scade in consociativismo” osserva ancora Bertucco, che poi conclude con un invito al Sindaco.
“Sarebbe tempo che l’amministrazione Sboarina facesse il mea culpa su una politica urbanistica deleteria, che ha contribuito ad impostare fin dai tempi della prima amministrazione Tosi, e che lascia in eredità un territorio più fragile, inquinato e saturo di cemento.