Eccoci qua, si riprende. Un occhio al calendario, uno all’orologio, perchè, diciamolo, ormai si contano anche le ore. Pasqua è andata, ancora due scogli, il 25 aprile e il primo maggio, mica facile resistere alla tentazione, ma…ce la faremo.
Poi, però, giusto dire anche questo, sarà il tempo delle risposte. Quelle che la gente aspetta. Risposte vere, non più dilazionabili nel tempo. Attenzione, nessuna forzatura, nè richieste fuori luogo. Ora, politica e scienza (l’ordine è semplicemente alfabetico), devono trovare le chiavi per “riaprire l’Italia”. Fino a oggi, ogni politico interpellato s’è sempre rifugiato in una frase: “Tocca alla scienza, darci le indicazioni”. E gli scienziati: “Tocca alla politica, decidere”.
Bene, ci siamo. Non è facile, sia chiaro. Anzi, è molto difficile. Ma non si può alzare all’infinito l’asticella e non solo “perchè non ce la facciamo più”. Ora servono risposte chiare, paletti certi, precauzioni da rispettare, misure da non tradire. Ma non si può pensare di tenere “prigioniera” l’Italia al di là del 3 maggio. Tocca a politica e scienza trovare una sintesi. Coraggio.