Politica agricola: serve cambio di rotta De Togni: “Proposte concrete per garantire la reciprocità degli scambi internazionali”

“Serve un cambiamento di rotta della Politica agricola comune, che sta mettendo a rischio la capacità produttiva del sistema, impedendo alle aziende di essere competitive sul mercato globale ”. Così Alberto De Togni, presidente di Confagricoltura Verona, sintetizza i contenuti del documento che mercoledì 28 febbraio alle 12.30 consegnerà al prefetto Demetrio Martino, con le proposte dell’associazione agricola per trovare soluzioni ad un momento difficilissimo per l’agricoltura, segnato da proteste in tutta Europa.
La pandemia, l’esplosione dei costi energetici, i problemi di approvvigionamento delle materie prime, l’aumento del costo del denaro, il conflitto Russia-Ucraina con lo squilibrio del mercato internazionale hanno messo a dura prova la tenuta delle aziende.
Per questo oggi Confagricoltura si è riunita a Bruxelles, consegnando al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida un dossier che raccoglie le istanze della confederazione agricola. Un’assemblea alla quale ha partecipato anche il presidente De Togni insieme ad altri esponenti veneti dell’associazione, a partire dal presidente regionale Lodovico Giustiniani.
“La nuova Pac, entrata in vigore da un anno, è partita subito con il piede sbagliato, eliminando il sostegno diretto alle produzioni – sottolinea De Togni -. In questo modo si è persa la capacità di sostenere colture strategiche in linea con le esigenze del mercato e la riforma si è rivelata sempre più inadeguata ad affrontare le sfide contingenti. Il Green Deal, il piano verde europeo, presenta proposte che non garantiscono la coesistenza tra sostenibilità ambientale ed economica. Tutto questo mentre i prezzi pagati ai produttori diminuiscono mentre i costi di produzione divengono sempre più pressanti. La ricerca e l’innovazione risultano sempre più importanti per affrontare la sfida dei cambiamenti climatici, ma non vengono sufficientemente incentivate a livello normativo. Perciò chiediamo di rivedere la Pac e avviare il dialogo per un modello efficiente di agricoltura, con l’intento di tutelare maggiormente la produttività e la competitività delle imprese del settore, semplificare le procedure amministrative, garantire reciprocità negli scambi internazionali. L’attuale Politica agricola comune ha comportato un aumento spropositato degli impegni per la tutela ambientale e degli adempimenti burocratici che gravano sulle imprese, frenandone la produttività”. Nell’Assemblea straordinaria di Bruxelles, nella sede del Copa Cogeca, Confagricoltura ha avanzato proposte concrete con l’obiettivo di semplificare le procedure amministrative e garantire la reciprocità degli scambi internazionali