Quali sono le sfide che il Pnrr pone alle Pmi artigiane? Come rendere le imprese più digitali? Queste sono alcune delle domande che si pongono gli imprenditori quando cercano di orientarsi in questa materia così complessa.
Le Pmi infatti non riescono ancora ad imprimere una svolta decisiva verso il digitale, un ritardo che rischia di compromettere quindi anche il ricorso ai fondi del Piano di ripartenza e l’avvio di quei progetti indispensabili per consolidare nuove filiere industriali.
“Il PNRR è una buona opportunità di investimento per spingere le aziende verso la digitalizzazione – spiega Massimiliano Pontarollo vicepresidente di Casartigiani Verona -. In Italia purtroppo viviamo una bassa penetrazione del digitale, e il Covid in questo senso ha dato una spinta importante verso il cambiamento sia del mondo del lavoro che della scuola, anche se con tutte le storture che abbiamo avuto modo di conoscere con lo smart working e la Dad”.
Come più volte sottolineato da Casartigiani, il rilancio del Paese passa dalle imprese che ne costituiscono l’ossatura economica. Le piccole e micro imprese italiane infatti sono quelle che hanno più bisogno di trasformarsi per restare competitive. Eppure, sono quelle che, per mancanza di risorse, visione o supporto, cambiano più lentamente. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza diventa quindi un’opportunità per accelerare questo processo.
“In Italia le aziende fanno fatica a capire le potenzialità e le opportunità del digitale, si continua a lavorare con modelli tramandati da generazioni e il nuovo si vede sempre con un po’ di diffidenza, anche se c’è da dire che le aziende innovative e smart hanno sempre avuto modo di distinguersi anche nel nostro Paese”, spiega Pontarollo.
Alcuni degli interventi del Pnrr sono strutturali e riguarderanno tutti: basti pensare alla connettività e alle reti 5G. Il sostegno alle Pmi passa poi dal piano per la Transizione 4.0, che consentirà di investire in tecnologie all’avanguardia e in ricerca, sviluppo e innovazione. Questa è una delle voci più corpose del Piano e vale oltre 13 miliardi. All’interno di questo pacchetto di risorse, almeno il 10% sarà destinato ad incentivare l’acquisto di beni innovativi come i servizi di cloud computing e big data analytics, mentre 750 milioni sosterranno progetti industriali ad alto contenuto tecnologico.
Anche le Pmi possono accedere a queste tecnologie, ricordiamo infatti che Casartigiani Verona dispone di un servizio bandi dedicato e specializzato nella presentazione di domande di contributo a fondo perduto. Segnaliamo inoltre la prossima apertura del bando della Camera di Commercio di Verona per la digitalizzazione delle imprese veronesi, e la nostra Associazione, anche per il 2022, allestirà il servizio di compilazione delle richieste di contributo.
Infine, per rendere ancora più efficace il Piano, a questo strumento sono state affiancate delle misure di formazione, anche attraverso programmi di riqualificazione di manager e lavoratori delle Pmi.