Pmi a scuola di finanza con Bankitalia Organizzato da Cna. Un progetto innovativo di formazione gratuita per le aziende

La finanza spiegata in modo accessibile alle piccole e medie imprese, per guidarne le scelte d’investimento in chiave consapevole. Si parlerà di questo nell’appuntamento organizzato da CNA e la filiale veronese di Banca d’Italia, dal titolo Scelte finanziarie e rapporti con le banche, in programma mercoledì 29 novembre alle 17.30 nella sede di Banca d’Italia Filiale di Verona in Corso Cavour, 38.
Dopo il saluto della presidente di CNA Veneto Ovest Cinzia Fabris, il Direttore di Banca d’Italia Verona Massimo Gallo aprirà i lavori con un’analisi sulle condizioni finanziarie, sui prestiti e sulla qualità del credito delle imprese in Veneto e in particolare nella provincia di Verona.
A seguire Lauretta Cesarini (Banca d’Italia Verona) e Federico Sassaro (Vicedirettore Sviluppo Artigiano) introdurranno l’edizione 2024 di Piccole imprese, scelte grandi, il programma di educazione finanziaria organizzato da Banca d’Italia in collaborazione con CNA. Un progetto innovativo di formazione gratuita che alterna momenti in presenza e on demand, per portare anche le realtà aziendali meno strutturate a familiarizzare con le basi dell’economia bancaria e finanziaria.
Chiuderà i lavori il direttore generale CNA Alessandro Leone, con il case study Come l’educazione finanziaria può migliorare le scelte aziendali, focalizzato sui risultati ottenuti da alcune imprese socie CNA affiancate in percorsi di riposizionamento creditizio.
«Il lavoro di noi imprenditori locali non è più solo legato all’operatività quotidiana – spiega Cinzia Fabris, presidente CNA Veneto Ovest – ma passa anche dalla necessità di impostare una gestione finanziaria attenta, precisa e puntuale, nei rapporti con il mondo esterno e nella relazione con il sistema bancario. Questo è ciò che ci richiedono i tempi di oggi. Un progetto formativo di questo tipo diventa quindi fondamentale per lo sviluppo e la tenuta stessa del nostro sistema produttivo. Certamente l’aspetto psicologico è quello che conta di più: tra banca e piccola impresa deve instaurarsi una relazione di fiducia, pur nel rigore che richiede il rispetto di numeri e indicatori economici. Ma la fiducia nasce e si rinforza dove c’è conoscenza, ecco perché siamo certi che questo percorso saprà cogliere nel segno».