Eh già, aveva ragione Campedelli. “Vedrete, finirà a tarallucci e vino” aveva detto il presidente del Chievo, su questo secondo filone di plusvalenze. “Vedrete che alla fine, sarà colpevole solo il Chievo”.
Il verdetto dei giorni scorsi gli dà amaramente ragione. “TUTTI ASSOLTI”. Juve e Napoli prima di tutti. Eppure la Procura era stata durissima, almeno nelle richieste per i dirigenti. Eppure, c’erano cifre da far impallidire. Giocatori sconosciuti valutati decine di milioni. Lo stesso Osimhen, il cui valore non è certo in discussione, aveva fruttato comunque al Napoli, una plusvalenza di una ventina di milioni di euro. Valutato 80 milioni era stato pagato poco più di 50.
E non parliamo della Juve. Purtroppo, la sentenza è stata quella che Campedelli aveva anticipato. Nessuno è colpevole “perchè – questa la motivazione illustrata anche da fior di avvocati – non è possibile stabilire il valore di un giocatore”.
Adesso, non è possibile. Ma quando il processo era a danno del Chievo? . Quando il processo aveva portato alla penalizzazione di 3 punti da scontare in campionato, allora era tutto equo, evidentemente. Eppure, è da allora che il precipizio è iniziato. E’ stato quello stesso processo a incidere pesantemente sul campionato del Chievo, costretto poi a retrocedere in B con tutto quello che ne è seguito.
Certo, non era pensabile che lo stesso metro di giudizio fosse applicato per Juve e Napoli e per le altre squadre implicate. Siamo in Italia, gente, ogni tanto ce lo dimentichiamo. Era chiaro che per Agnelli e compagnia il codice sarebbe stato diverso da quello applicato per Luca Campedelli. Il verdetto non ha fatto che confernare questo, purtroppo. Ci sono due pesi e due misure, per il Chievo e per la Juve.
In tutto questo quadro sconsolante, una sola “consolazione”, chiamiamola così. Anche Giuseppe e Luca Campedelli in questo secondo filone sono stati assolti. Ci mancava solo che fossero stati ancora una volta condannati…