Plateatici, ora è corsa contro il tempo Sboarina: “Al lavoro H24 per consentire agli esercenti di poter riprendere a lavorare”

L’Amministrazione è al lavoro per agevolare tutto il comparto della ristorazione, compresi i locali fino ad oggi privi di spazi esterni. La giunta sta perciò vagliando tutte le possibili soluzioni per andare incontro agli esercenti, studiando caso per caso come allargare i plateatici esistenti ma soprattutto come crearne di nuovi, intervenendo in via temporanea sulle norme che regolano il settore, fermo restando la necessità di tutelare gli utenti della strada e garantire la sicurezza dei locali e gli utenti.
Si va dalla possibilità di utilizzare i marciapiedi all’ipotesi di chiudere al traffico veicolare vie o tratti di strada non pedonali ma non indispensabili alla viabilità circostante; per ovviare al principio della ‘sorvegliabilita’, per il quale i tavoli al di fuori del locale devono essere ben visibili dall’interno e quindi dall’esercente, si può introdurre a figura del cameriere dedicato al plateatico, un servizio a garanzia sia dell’attività ma anche dei clienti. Allo studio anche la possibilità di concedere spazi non propriamente adiacenti al locale, purché rispondano ai criteri e alle misure anti contagio previsti in questa fase.
Il primo provvedimento risale al 18 maggio 2020, quando la giunta ha approvato le linee guida per concedere maggiori spazi esterni a bar, ristoranti ma anche negozi. Una sorta di plateatici ‘extralarge’ per far fronte alle misure anti Covid tra cui l’obbligo di distanziamento impersonale. A ciò si è aggiunta l’esenzione del canone, come previsto dal decreto governativo, agevolazione già prorogata al 30 giugno.
Tre le misure adottate a favore del comparto, anche la modalità semplificata per l’occupazione del suolo pubblico, che agevola gli esercenti nei passaggi per la richiesta di plateatici. Un iter abbreviato tuttora attivo, che potrà essere utilizzato anche per gli ulteriori ampliamenti o per quelli ex novo. La domanda va presentata gli uffici del Commercio che, in pochissimi giorni, concedono un nulla osta provvisorio. Dopodichè la pratica sarà validata dalla commissione plateatici che valuta la conformità della richiesta, anche in relazione alla sicurezza stradale e alla esigenze di parcheggio di ciascuna zona.
“Senza plateatico molti bar e ristoranti rischiano di non poter lavorare – spiega il sindaco -. Non vogliamo che ciò accada, perciò stiamo lavorando ad un’ordinanza che farà in modo che tutti possano riaprire alla prima data utile. Stiamo cercando di ovviare ai vincoli e alle norme del settore, trovando le soluzioni migliori per tutti, per i lavoratori, che hanno il diritto di riaprire le proprie attività, e per i cittadini, che devono poter tornare nei locali in totale sicurezza. Da quando è scoppiata la pandemia, tutto quello che potevamo fare per sostenere le attività economiche cittadine lo abbiamo fatto. Quello della ristorazione è senza dubbio uno dei settori più penalizzati, perciò stiamo lavorando h24 per far sì che tutti, ma proprio tutti, possano riaprire il prima possibile”.

Zavarise: “Vogliamo trovare le soluzioni migliori per tutti”

Gli interventi di Rigo, Tosato, Tosi e Bozza: “Giusto riaprire”

“Dall’inizio della pandemia ad oggi sono già stati concessi a Verona circa 400 ampliamenti di plateatici’, spiega l’assessore Zavarise. “Con il nuovo provvedimento andremo non solo ad ampliare quelli esistenti ma anche a dotarne di tale opportunità in via temporanea bar e locali che dispongono solo di spazi interni. Nessuno deve essere penalizzato, siamo concentrati su questo obiettivo, è un problema che riguarda non solo alcuni locali del centro storico ma anche numerose attività in tutti i quartieri”.
“L’iniziativa del Comune di Verona di individuare il maggior numero di plateatici per ristoranti e bar è sicuramente lodevole e meritoria. Dimostra la volontà dell’amministrazione comunale di Verona di fare il massimo per tutelare le attività che più di altre sono state e sono tuttora penalizzate dalle limitazioni causate dalla pandemia”, il parere del senatore leghista Tosato..
Così il vicepresidente del Gruppo Liga Veneta per Salvini premier in Consiglio regionale, Filippo Rigo.
“Le riaperture all’aperto per i pubblici esercizi devono essere una soluzione assolutamente temporanea e di breve durat perchè disagevoli a livello organizzativo: pensiamo alle pizzerie che devono preparare l’impasto in base alle condizioni meteo o ai locali che devono rifornirsi a seconda di quanti clienti decideranno di sedersi fuori a seconda delle temperature”.
“Aver anticipato le riaperture dei locali previste a maggio è stato un piccolo passo avanti ma troppo corto: bar e ristoranti senza tavoli all’esterno quanto dovranno aspettare ancora? Circa un terzo dei commercianti dovrà attendere tempi migliori, ma non ce la fa più”.

Flavio Tosi, spiega che “è necessario che le istituzioni e in questo caso il Comune sostengano con atti concreti la ripartenza delle attività commerciali non certamente ristorate adeguatamente dallo Stato. Il Governo Draghi con le parziali riaperture ha sicuramente segnato una linea di discontinuità rispetto al precedente, anche se purtroppo resta troppo elevato il peso decisionale di un Ministro anti-impresa come Speranza, che continua a frenare e non si capisce con quale astrusa logica vieti ancora a bar e ristoranti di lavorare anche al chiuso ma nello stesso tempo permetta ai bus una capienza al cento per cento, quando il principale vettore del virus purtroppo sono i trasporti”.
Alberto Bozza, anche Consigliere regionale di Forza Italia, entra nel merito invece della mozione: “Riteniamo necessario in questa fase facilitare la concessione di nuovi plateatici e dehors e l’allargamento degli stessi dove già ci sono fino ai 50 metri dal pubblico esercizio (anche al lato opposto della strada) e con la possibilità – previo sopralluogo di vigili e uffici comunali – di avere il via libera entro 72 ore dalla richiesta”.