Il contagio in Veneto continua a crescere. Il numero dei nuovi positivi si va ingrossando di giorno in giorno. Il dottor Luciano Flor, direttore generale della sanità regionale, ha fatto il punto della situazione in conferenza stampa. “Per il secondo giorno consecutivo purtroppo abbiamo 50 ricoveri in più rispetto ai pazienti dimessi, quindi la fase è di picco. Sta partendo una nuova ondata e siamo in piena pandemia, quindi in emergenza. Non so se sia la terza o la quarta ondata”, ha aggiunto, “ma i numeri dicono che siamo in crescita e si devono prendere provvedimenti. Il piano di sanità pubblica dovrà scattare con i correttivi, ovvero chiudere alcune attività ulteriori. L’andamento dell’epidemia è chiaro. Dovremo essere pronti per il fine settimana. Dal 24 febbraio stiamo aumentando e cresce l’incidenza dei positivi, oggi quasi al 4% dei tamponi effettuati. La crescita non è più lenta”. Poi Flor ha fatto il punto sulla campagna vaccinale. “Fra le categorie vaccinate abbiamo benefici contro la pandemia, soprattutto fra i sanitari e le Rsa, la strada intrapresa è quindi giusta.
A oggi abbimo vaccinato 446 mila persone e proseguiamo con velocità. A marzo prevediamo di fare 470 mila vaccinazioni, il piano dice 15-17mila persone al giorno, ma già da oggi saliremo a 20mila e ci prepariamo a farne 50mila al giorno in base alle dosi che arriveranno. L’ultima settimana di marzo”, ha sottolineato il direttore generale della sanità veneta, “vedrà 50 mila vaccinazioni al giorno, 7 giorni su 7. Elastici anche gli orari. Siamo pronti a consegnare le dosi anche ai medici di base con AstraZeneca e si dovrebbe partire già da sabato o al massimo da lunedì negli ambulatori. Pfizer non ha ancora aumentato le dosi di fornitura e noi comunque ce ne teniamo una quota minima di riserva per i richiami, anche ieri sono stati 4.700 sulle 15mila vaccinazioni totali. Con 50mila vaccinati al giorno potremmo arrivare a vaccinare tutti i veneti in 5 o 6 mesi al massimo a partire da aprile, quindi entro fine ottobre. Ma dipende dalle forniture altrimenti dovremo riformulare il piano. Lavorano in proprio con vaccini forniti da noi alcune categorie come forze armate e università”.
MEDICI E INFERMIERI
“Per fare le vaccinazioni ci servono infermieri oltre ai medici. Dovremo depotenziare alcune strutture ospedaliere riconvertendo personale, altrimenti non potremo arrivare a 50mila vaccini al giorno”, ha evidenziato Flor. “In più grazie a un accordo il Veneto punta ad accrescere la somministrazione delle dosi da parte dei medici specializzandi. L’obiettivo anticipando il piano vaccinale del Veneto che si sta predisponendo è appunto quello di 50 mila vaccinazioni al giorno. Gli over 80 dovrebbero essere vaccinati tutti entro il 25 marzo.
A CHI TOCCA?
“Dobbiamo scongiurare i decessi e la categoria a maggior rischio è quella degli over 80 e da lì dobbiamo partire anche se in questo momento si ammalano di più i 40-50enni. Ma prima di pensare a non far ammalare pensiamo a salvare le vite e non riempire ospedali e terapie intensive. Per questo come nel resto d’Italia le categorie produttive verranno dopo quelle più a rischio.
ACCORDO RAGGIUNTO
“Ieri”, ha spiegato l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, “abbiamo incontrato i medici di medicina generale che sono oltre 3.100 in Veneto: abbiamo definito l’accordo per le vaccinazioni che discende da quello nazionale. Abbiamo ragionato su 3 tipologie: vaccinazioni a domicilio per i soggetti più fragili (rimborso di 18.90 euro ad accesso più la spesa di 6,16 per la dose), in caso di vaccinazione in ambulatorio sono state pattuiti 6.16 euro a inoculazione. Terza tipologia di intervento per strutture esterne nel proprio distretto con lo stesso costo. I rappresentanti dei medici ci hanno chiesto 24 ore per rispondere. Martedì prossimo faremo la delibera di giunta in Regione se arriveranno, come credo, le firme sull’accordo”.
SCUOLE A RISCHIO
Un altro distretto, l’Alto Vicentino, si aggiunge ai 5 che già hanno chiuso le scuole dalla seconda media in su. Ha superato i 250 contagi ogni 100mila abitanti ed è quindi scattato ciò che è stato previsto dall’ordinanza emessa di ieri. Quindi chiuderà da sabato dopo le 48 ore previste per il preavviso, da venerdì quella di Belluno, da domani le scuole degli altri 4 distretti (2 del Padovano, Veneto orientale e Asolo)”.
ZAIA OSPITE DI PAOLO DEL DEBBIO
Questi temi, oltre ovviamente a quelli dei carattere nazionale, verranno affrontati domani sera dal governatore Luca Zaia, ospite di Paolo Del Debbio a ‘Dritto e Rovescio’, in prima serata su Retequattro. Al centro della puntata, la nuova stretta sulle misure per frenare la curva dei contagi, la corsa all’approvvigionamento di vaccini e l’organizzazione delle somministrazioni, con i problemi derivanti dalle scelte fatte da ciascuna regione nel dare precedenza a determinate categorie piuttosto che a persone ritenute più fragili. Nel corso della serata ampia pagina sarà dedicata alla crisi economica che sta diventando sempre più grave per le categorie maggiormente colpite dalle chiusure. E ancora, l’annoso tema del business dell’accoglienza: quale sarà la posizione del nuovo esecutivo nei confronti dell’immigrazione? Infine, un approfondimento sulla filiera alimentare del Made in Italy che rischia di essere penalizzata non solo dalla pandemia ma anche da alcune norme europee. Tra gli ospiti anche il parlamentare e critico d’arte Vittorio Sgarbi.