Ritardare o inibire i processi ossidativi nel nostro organismo è fondamentale per allontanare infiammazioni, malattie degenerative e per mantenersi giovani. La molecola naturale maggiormente ricca di proprietà antiossidanti è l’astaxantina, un pigmento prodotto da microalghe fotosintetiche che si ritrova poi in diversi organismi tra cui pesci e crostacei che si nutrono di queste microalghe. Oggi la produzione di questa molecola richiede costi elevati da parte del mondo industriale perché è possibile ottenerla in quantità molto basse. Ora si apre una nuova frontiera. La prestigiosa rivista Scientific reports ha pubblicato un importante studio che svela i motiv della bassa produttività di questa molecola osservata in colture di alghe. La ricerca è coordinata da Matteo Ballottari, docente di fisiologia vegetale dell’università di Verona e realizzata insieme al Politecnico di Milano e al Center for Nano Science and Technology dell’Istituto italiano di tecnologia. I risultati permettono di delineare innovative strategie biotecnologiche per aumentare la produzione di astaxantina in microalghe. L’astaxantina è una molecola naturale con un forte potere antiossidante e, per questo, è in via di studio la sua applicazione come agente anti-tumorale, anti-infiammatorio e per la protezione della pelle dai raggi UV. Matteo Ballottari ha spiegato: “Questa molecola ha una duplice funzione; da un lato protegge il Dna della cellula da possibili danneggiamenti, dall’altro si lega alle componenti cellulari responsabili della fotosintesi nell’alga destabilizzandoli. I risultati che abbiamo ottenuto permettono di delineare innovative strategie biotecnologiche per aumentare la produzione di astaxantina. L’obiettivo è quello di rendere l’utilizzo di astaxantina più accessibile, vista l’importanza di questa molecola per la salute umana”. L’attività di ricerca fa parte del progettoquinquennale “Solenalgae” iniziato nel 2016 e finanziato per quasi un milione e mezzo di euro dall’European Research Council.