Pista da bob a Cortina ultima chiamata Domenica manifestazione nel centro ampezzano. Intanto la procedura non dà esiti

ANDREA ABODI MINISTRO SPORT

Continua la saga della pista da bob dei Giochi Olimpici 2026. Dopo la gara d’asta andata deserta, adesso anche la procedura negoziale per individuare un’impresa interessata non ha dato esiti. “I motivi della nostra contrarietà – ha affermato la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia – sono ormai cosa nota, la pista da bob è un’opera altamente impattante sia a livello ambientale che economico. Non è più possibile continuare a ignorare le indicazioni del CIO e le richieste dei territori e delle associazioni che domenica 24 settembre manifesteranno a Cortina. La pista rischia di diventare l’opera simbolo del negazionismo climatico anche nelle nostre montagne. Il Governo abbandoni l’orgoglio e la testardaggine e se ne faccia una ragione: la realizzazione della nuova pista da bob è un’opera che non vuole fare nessuno”.
La senatrice Florida ha chiesto che il ministro Abodi venga a riferire in Senato.
Sulla stessa lunghezza d’onda il deputato pentastellato Enrico Cappelletti e la sentrice Barbara Guidolin.
“La costruzione della pista da bob per i XXV Giochi Olimpici invernali Milano – Cortina d’Ampezzo 2026 avrà, oltre all’impatto economico, un enorme impatto ambientale con l’abbattimento di circa 5 ettari di bosco, ma tutta l’area interessata ai lavori sarà di circa 12 ettari. Verranno eliminati – dicono – circa 500 larici, alti anche 30 metri, che hanno più di 70 anni di età, coprenti un’area di 35.000 mq, che fanno parte di un ambiente naturale unico alla quota di 1.200 metri, comprendendo l’intero crinale di una montagna”.
La struttura per il bob, lo ricordiamo, di proprietà del comune di Cortina, lunga 1.700 mt, nata nel 1923, è stata utilizzata durante le olimpiadi del 1956 ed è stata chiusa nel gennaio del 2008 a causa dei costi di gestione troppo elevati e quasi completamente demolita nel 2023 su autorizzazione del Ministero della cultura.
Il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) aveva consigliato di utilizzare un impianto già esistente – proseguono Cappelletti e Guidolin – in modo da risparmiare circa 120 milioni di euro, e limitare l’impatto ambientale; tale impianto era stato individuato nella pista della città austriaca di Innsbruck il cui sindaco lo scorso agosto aveva scritto direttamente all’ amministratore delegato della Fondazione Milano – Cortina 2026 per confermare la dissponibilità.
Ricordiamo che domenica 24 settembre a Cortina la comunità ampezzana ha chiamato a raccolta associazioni e cittadini per dimostrare l’esistenza di un’ampia contrarietà alla pista da bob progettata per le Olimpiadi invernali 2026. Il ritrovo è fissato alle 10:30 in piazza Dibona a Cortina