Pil veneto trainato da Verona e Venezia La provincia scaligera può contare sull’effetto economico positivo del turismo

PAOLO ZABEO CGIA MESTRE

Nonostante le distanze tra le singole regioni siano “millimetriche”, in Italia a trainare il Pil nel 2023 sarà la Lombardia con una previsione di crescita del +1,29 per cento. Seguono il Veneto con il +1,24 per cento, il Trentino Alto Adige con il +1,23 per cento, il Lazio con il +1,18 per cento e il Piemonte-Valle d’Aosta con il +1,17 per cento. Chiudono la graduatoria la Campania con il +0,86 per cento, il Molise con il +0,84 per cento e, infine, la Basilicata con il +0,82 per cento.
Se, rispetto al periodo pre-Covid (2019), il Veneto ha già recuperato oltre 2 punti di Pil, le regioni che non lo hanno ancora fatto sono la Calabria con una variazione rispetto al 2019 del -0,25, il Molise con il -0,83, la Valle d’Aosta con il -0,88, la Liguria con il -2,02 e, in particolar modo, la Toscana che deve ancora “riconquistare” 3,22 punti di Pil.
A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA che ha elaborato le ultime stime di crescita realizzate da Prometeia (luglio 2023). Costruzioni, servizi e tra questi ultimi in particolar modo il turismo saranno i settori che, nonostante il rallentamento dell’economia in atto in tutta Europa, consentiranno al Veneto anche nel 2023 di rimanere sul podio per crescita economica.
A livello provinciale, invece, guiderà la graduatoria della crescita 2023 Ascoli Piceno con un incremento del valore aggiunto rispetto all’anno scorso del 2,10 per cento. Seguono Milano con il +1,86 per cento, Venezia e Trapani entrambe con il +1,85 per cento, Sondrio con il +1,81 per cento e Verona con il +1,76 per cento. Sia il capoluogo lagunare che la provincia scaligera potranno contare sull’effetto economico positivo delle presenze turistiche che spingeranno all’insù la crescita. Più defilate sono le posizioni occupate da Belluno che dovrebbe registrare un incremento del valore aggiunto del +1,42, da Padova con il +0,99 e da Rovigo con il +0,90 per cento. Chiudono la graduatoria regionale Treviso con un aumento della crescita del +0,87 e Vicenza con il +0,46 per cento (vedi tabella).
Tra il 2019 (anno pre-pandemico) e il 2023, il nostro Paese e, conseguentemente, anche il Veneto, hanno registrato un livello di crescita nettamente superiore a quello registrato dai principali paesi europei nostri competitor. Se dal confronto emerge che in Italia la crescita del Pil è aumentata del 2,1 per cento (come riportato più sopra nella nostra regione del 2,07 per cento), in Francia si è fermata al +1,2 per cento, mentre in Germania è stata solo del +0,3 per cento. Anche il Regno Unito, sebbene non sia più un Paese dell’UE, può contare su un differenziale di crescita risibile e pari al +0,1 per cento.
Sempre rispetto al 2019, le province venete che nel 2023 devono ancora recuperare quanto perso di Pil nel 2020 sono Venezia (-3,06 per cento) e soprattutto Belluno (- 5,43 per cento). Tutte le altre, invece, hanno recuperato abbondantemente. Tra le 107 province italiane monitorate dall’Ufficio studi della CGIA, solo Firenze (-10,04 per cento) presenta in questo intervallo temporale una flessione superiore a quella registrata da Belluno.