Sono state posizionate in via Duomo e in via Stella le prime ‘pietre di inciampo’, le piastre di ottone che riportano il nome delle vittime naziste per religione, etnia e idee. Oltre al nome, è riportato anche l’anno e il giorno della deportazione e, se conosciuta, la data della morte. Le prime due pietre di inciampo a Verona sono quelle dedicate a Gilda Forti, in via Duomo, e Tullio Basevi, in via Stella. Altre due troveranno sede a breve in via Emilei, in ricordo di Lina e Ruggero Jenna. Lo scopo è quello di fare letteralmente inciampare le persone sulle pietre, affinché si possano soffermare sul significato storico delle stesse.
Il progetto. Promosso dalla Comunità Ebraica di Verona con il patrocinio del Comune, si prefigge di ricostruire il percorso, o parti del percorso, di alcuni uomini o donne veronesi, vittime delle leggi razziste e della Shoah, attraverso la documentazione d’archivio e la concreta testimonianza della memoria, mediante l’installazione delle pietre d’inciampo nei pressi delle ultime abitazioni di quattro cittadini veronesi deportati nel campo di concentramento di Auschwitz, dove gli stessi trovarono la morte. Precisamente: Tullio Basevi via Stella 6, Gilda Forti via Duomo 5, Lina e Ruggero Jenna via Emilei 24. Le pietre d’inciampo, che hanno la dimensione di un sampietrino, sono collocate all’entrata del palazzo e nelle immediate vicinanze dei numeri civici sopraindicati.
Alla cerimonia per la posa delle prime pietre di inciampo hanno partecipato il sindaco e l’assessore al Patrimonio, che hanno sottolineato “l’importanza di tenere sveglie le coscienze, tanto più alla luce di quanto sta accadendo in Ucraina. Un conflitto che ci porta a rivivere il passato, quasi che la storia non abbiamo insegnato nulla’’.