Ha suscitato immediate reazioni politiche il documento preparato dal pd sull’emergenza casa e riportato ieri dalla Cronaca di Verona; documento nel quale si suggeriscono una serie di proposte operative dopo l’ipotesi lanciata dall’assessore Benini di vendere le farmacie Agec per fare cassa e sistemare gli alloggi e che venne bocciata dal sindaco. Ora il Pd lancia una vera e propria sfida a Tommasi e a tutta la coalizione Rete!, come è emerso già ieri. Alberto Bozza, consigliere regionale e comunale di Forza Italia: “Sul piano-casa l’amministrazione Tommasi non solo è confusa, ma è anche spaccata al suo interno con il Pd che di fatto prende di mira il sindaco Tommasi, il quale aveva sconfessato platealmente il suo assessore Benini, del Pd, sulla sciagurata ipotesi di vendere le farmacie per finanziare le politiche abitative”.
Ma secondo Bozza c’è un altro passaggio politico da leggere in controluce: “Il Pd in questavicenda, di fatto, commissaria anche Agec, quindi politicamente l’assessore Bertucco cheesprime nello spoil system i vertici dell’azienda comunale. Una babele di veleni edivisioni politiche le cui vittime sono i veronesi più indigenti che vorrebberoun’amministrazione che, anziché litigare, operi per rendere reale il diritto alla casa”.
Bozza sottolinea che il piano casa è stato presentato in conferenza stampa dal Pd con il segretario provinciale del Pd Bonfante e gli assessori dem Benini e La Paglia.
“Stupisce vedere due assessori della giunta, Benini e La Paglia, dichiarare che le politiche abitative non devono essere accentrate su un solo assessorato, quello della Ceni, vicinissima al sindaco Tommasi. Tommasi che, ricordo, ha anche la delega alle Partecipate. Tutto questo è un modo elegante per prendere le distanze dal loro sindaco?
Dopo un anno e mezzo di amministrazione siamo già alle lotte intestine in seno alla maggioranza? Chissà, forse a Benini ancora non è andata giù la reprimenda che gli ha fatto Tommasi in consiglio comunale sulla sua stravagante idea di vendere le farmacie, asset determinante per le finanze di Agec che con la loro l’attività finanziamense ed edilizia sociale. Ma più che a queste piccole vendette, sarebbe il caso pensare al bene dei veronesi”. Ma non è tutto, continua Bozza: “Creando un tavolo di lavoro congli stakeholder, il Pd vuole di fatto sostituirsi ad Agec, a cui spettano le politiche abitative. L’assessore Bertucco, che ha indicato la presidente di Agec, immagino farà i salti di gioia, come del resto sarà felicissimo della fuga in avanti del Pd lo stesso Tommasi” chiosa sarcastico Bozza.
“Agec venda i palazzi non redditizi”
Il consigliere regionale e comunale incalza: “Sarebbe utile sapere anche, più in generale, che idea ha la sinistra di Agec, se la ritiene o meno un’azienda comunale multiservizi, pilastro del welfare cittadino. Intanto constato che dopo un anno e mezzo che governano la città non hanno ancora uno straccio di idea su come finanziare il piano casa”.
“Prima hanno buttato lì balzanamente di alienare le farmacie, ora blaterano di imprecisate analisi economiche estrategiche che dovrebbe fare Agec”. Bozza ritorna sulla sua proposta: “Si lascino stare le farmacie e si adotti un piano di cessione di quegli immobili di proprietà di Agec abbandonati e da ristrutturare.
Bozza ritorna sulla sua proposta: “Si lascino stare le farmacie e si adotti un piano di cessione di quegli immobili di proprietà di Agec abbandonati e da ristrutturare. Penso al palazzo di Corte spagnola che è completamente vuoto, oppure quello ex fiera di via delPontiere in cui quasi tutti gli appartamenti sono sfitti; oppure l’ex municipio di Avesa,ma ovviamente ce ne sono altri”.
E non va dimenticato, conclude Bozza, “che Agec, a differenza di Ater, certamente più lungimirante, ha perso il treno sia del bando regionale sull’edilizia popolare, al quale nemmeno ha presentato domanda, che del superbonus, mancando la possibilità di ottenere decine di milioni di fondi”.