Si è tenuto a Palazzo Capuleti l’incontro tra il commissario all’emergenza Pfas Nicola Dell’Acqua, il presidente della Provincia e una decina di sindaci dei Comuni veronesi ricadenti nella cosiddetta zona rossa. Erano presenti, inoltre, rappresentanti di Acque Veronesi e del Consiglio di Bacino Veronese.“Ho trovato alcuni progetti già approvati dagli enti gestori – ha spiegato Dell’Acqua -. In questo modo potremo avanzare più velocemente, ovviamente con la massima trasparenza e con gare comunitarie. Di certo le aree a monte dei nuovi pozzi dovranno essere vincolate da Regione e Comuni affinché non vi siano altri insediamenti industriali potenzialmente pericolosi che un giorno possano riproporre il problema che stiamo vivendo ora”. Sull’acquedotto che pesca dai pozzi di Almisano, dopo i filtri aggiuntivi posati da Acque Veronesi, il commissario Dell’Acqua ha precisato: “è oggi forse l’acqua più controllata in Italia e in Europa. Mi sento di dire ai sindaci e ai cittadini che la si può usare in cucina in totale sicurezza”.La strategia illustrata da Dell’Acqua prevede l’apertura di nuovi pozzi d’approvvigionamento in aree non interessate dall’inquinamento dei Pfas. Per la provincia scaligera sarà la zona dell’est a fornire, entro qualche anno, nuova acqua pulita alla pianura veronese. Altri approvvigionamenti verranno aperti nelle alte valli vicentine e sul Brenta. I fondi messi a disposizione dal ministero dell’Ambiente ammontano a 58 milioni di euro.