È on line il nuovo sito di informazione e approfondimento sui temi legati all’inquinamento da Pfas, https://www.processopfas.it/. Si tratta di un’iniziativa fortemente voluta dalle società idriche che si sono costituite parti civili contro i presunti responsabili del disastro ambientale che ha colpito le province di Padova, Vicenza e Verona. All’interno del sito si potranno monitorare l’andamento del processo, e tutte le informazioni inerenti al tema tanto sentito dalle comunità locali. Nel portale sono disponibili le sezioni dedicate alle inchieste e al processo che verrà seguito con un report dettagliato ad ogni udienza, la rassegna stampa, i progetti e gli investimenti. Proprio per questo i quattro gestori idrici hanno rinnovato l’incarico alla società leader a livello nazionale nella comunicazione di vicende mediatico giudiziarie, The Skill, che seguirà le fasi del processo informando le comunità locali proprio anche attraverso il nuovo sito internet. “Da quando ci siamo trovati a dover affrontare l’emergenza Pfas la trasparenza è sempre stata il valore al centro del nostro operato”, dicono i quattro presidenti delle società idriche Piergiorgio Cortelazzo, Presidente acquevenete, Angelo Guzzo, Presidente Viacqua, Roberto Mantovanelli, Presidente Acque Veronesi, Renzo Marcigaglia, Presidente Acque del Chiampo.
Prossima udienza il 13 aprile. In fase istruttoria l’accusa ha fatto proprio un tema sollevato proprio dal collegio difensivo delle società idriche, riconoscendo agli imputati del procedimento “Pfas-bis” l’imprescrittibilità dei reati ambientali. Ricordiamo che a oggi sono stati investiti oltre 100 milioni di euro nelle opere di ripristino della salubrità dell’acqua nelle province di Padova, Vicenza e Verona. Il 13 aprile è prevista una nuova udienza del processo Pfas: le società idriche, che si sono costituite parti civili, saranno presenti con i loro avvocati Angelo Merlin (acquevenete e Viacqua), Vittore d’Acquarone (Acque Veronesi) e Marco Tonellotto (Acque del Chiampo).Nel prossimo appuntamento si arriverà molto probabilmente al rinvio a giudizio. Il collegio difensivo auspica che si arrivi presto al confronto dibattimentale, per rendere giustizia ai cittadini e alle società idriche, prime a intervenire sulla base delle direttive del commissario straordinario dell’emergenza.