Il Comune di Peschiera del Garda si è dotato nel corso dell’anno del Piano di Protezione Civile. Si tratta di un piano redatto dal Comune in ausilio a tecnici specializzati che fornisce indicazioni da seguire nel caso si verificasse un evento calamitoso. Sia esso un terremoto, un’inondazione, un incendio. Il Piano ha suddiviso il Comune in 31 zone contrassegnate da cartelli di colore verde con la lettera A. I cartelli significano che in quell’area c’è un punto di informazione e di assistenza. Le persone, dunque, in caso di calamità devono radunarsi sotto il cartello e attendere l’arrivo di volontari incaricati di fornire tutte le informazioni necessarie su quello che è accaduto e sui passi successivi da compiere. “Si tratta di momenti di grande agitazione -spiega il Sindaco di Peschiera del Garda Orietta Gaiulli- e sapere preliminarmente dove andare nella certezza di trovare qualcuno in grado di guidarci è un primo importantissimo aiuto”. Il secondo step, per coloro che a causa dell’evento calamitoso non possono far ritorno alla propria abitazione, perché inagibile o inutilizzabile, consiste nel raggiungere i cartelli di colore rosso contrassegnati con la lettera R. Due all’interno del Comune: uno alla Scuola di Porto Vecchio, l’altra ai Campi Sportivi Manuel Cerini. Qui le persone verranno assistite e verrà dato loro un ricovero temporaneo con disponibilità di bagni e locali mensa. L’ultima zona che è stata individuata, nel parcheggio dei campi sportivi, è contrassegnata da un cartello di colore giallo con una lettera S e riguarda unicamente i volontari. Qui si raduneranno i soccorritori per poi decidere come intervenire. “Il piano di protezione civile è un piano redatto da tecnici specializzati ma riguarda tutti i cittadini”, dice il Sindaco Orietta Gaiulli. “Tutti i cittadini, nel momento in cui si verifica un evento drammatico, sono protagonisti del piano di protezione civile perché bisogna che mettano in campo le proprie energie per aiutare se stessi e le persone più fragili”. Il Sindaco invita poi i suoi concittadini ad individuare preliminarmente l’area di raccolta a loro più vicina per essere pronti in caso di necessità. E poi ribadisce: “Quando si verifica un evento drammatico la protezione civile non è fatta da chi, volontariamente, opera in questo senso tutto l’anno. La protezione civile è fatta da tutti noi”.