Lo stop alla circolazione dei camion sulla strada regionale 450 non ha dato i risultati sperati. La chiusura della strada per mezzi superiori alle 7.5 tonnellate da metà giugno a metà settembre era stata fortemente voluta dai Comuni di Peschiera del Garda ed Affi dopo anni di trattative mediate dalla Prefettura di Verona. Le cose non sono andate però come si sperava: si è riusciti a tagliare solo il 20% del transito. La sperimentazione dello scorso anno, che aveva riguardato solo il mese di agosto, aveva lasciato sperare in risultati migliori. Tre i problemi principali: la mancanza di controlli sufficienti, la tendenza degli autotrasportatori ad ignorare il divieto, Google Maps. Ma andiamo con ordine. I controlli sono stati effettuati in cinque giornate nel mese di agosto e hanno evidenziato numeri significativi. In questo breve spazio di tempo sono stati fermati 3.844 veicoli non autorizzati. 1287 italiani, 2509 provenienti dall’Unione Europea, 48 da fuori. Appena 393 gli autorizzati. In totale sono state elevate 33 contravvenzioni. Numeri che delineano un quadro ben preciso. “Sono soddisfatto per l’aiuto e la vicinanza che abbiamo avuto dalla Prefettura ma non posso che dirmi molto insoddisfatto dall’applicazione di questo divieto”, dice il Sindaco di Affi Marco Sega. “Una riduzione del venti per cento del transito non è un risultato che possa essere festeggiato. Verso fine luglio ci sono poi stati dei picchi incredibili: i camion transitavano regolarmente, come se non ci fosse alcuna prescrizione. Pensavo ci sarebbe stato un calo significativo ma oltre questo limite sarà difficile andare se non ci saranno interventi strutturali”. Sega pensa ad una indicazione più precisa del divieto, all’installazione di impianti semaforici. E, di più, di prevedere per i trasgressori la sospensione della patente e non una semplice deviazione o contravvenzione. Non tutto però è da imputare alla volontà di violare il divieto. “Durante i controlli -spiega Sega- abbiamo chiesto agli autotrasportatori quale fosse la loro destinazione ed è emerso che passavano da Affi per poi scaricare a Napoli, a Civitavecchia e a Genova. Praticamente nessuno lungo la nostra tratta. Tanti però si affidano a Google Maps per ottenere il tracciato da seguire. E Google inserisce la SR450 nel percorso più breve per arrivare a destinazione. Questo è un altro grande problema a cui bisognerebbe trovare un rimedio”. Allineata al collega nel ringraziare il Prefetto ma nel lamentare la scarsa applicazione del divieto, la prima cittadina di Peschiera del Garda Orietta Gaiulli, che sulla chiusura della strada regionale iniziò a battagliare ben cinque anni fa. “Voglio parlare di bilancio positivo perché il provvedimento c’è stato, è stato condiviso dal Prefetto, da tutte le forze di Polizia e ci auguriamo che venga replicato anche l’anno prossimo. Ci sono state però delle notevoli criticità. Io credo si possa fare molto di più e molto meglio per impedire l’uscita dall’autostrada”. E per fare meglio serve collaborazione. “Faccio un appello ai colleghi Sindaci della ‘stecca’ della 450”, dice Gaiulli. “Abbiamo bisogno del loro aiuto per fare in modo che questo provvedimento tanto desiderato e finalmente concretizzato diventi reale anche per i nostri cittadini”. In parole povere, servono controlli, disposti da tutti i comuni attraversati dalla strada regionale. Anche perché, dice Gaiulli, che il provvedimento diventi effettivo è interesse di tutti. A giorni ci sarà un incontro in Prefettura per discutere dei risultati dell’intervento.