Rappresenta un “esperimento” nell’evoluzione di questo gruppo di pesci cartilaginei dopo l’estinzione di massa di fine Cretaceo. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista «Scientific Reports». Un gruppo internazionale di ricercatori, che include anche l’Università di Padova con Luca Giusberti del Dipartimento di Geoscienze, ha scoperto nei Musei di storia naturale di Parigi, Firenze e Udine una nuova razza fossile miliobatiforme (Lessiniabatis aenigmatica) la cui unica e bizzarra anatomia è molto differente da quella delle specie attuali. L’evoluzione di un nuovo piano corporeo in una razza eocenica come nella Lessiniabatis aenigmatica è particolarmente interessante perché può essere considerato come un “esperimento” condotto dai pesci cartilaginei durante la loro evoluzione dopo l’estinzione di fine Cretaceo. Le razze miliobatiformi sono un gruppo di pesci cartilaginei la cui caratteristica più nota è la presenza di uno o più aculei seghettati veleniferi sulla coda che usano per difesa contro i predatori; comprendono più di 360 specie viventi e sono caratterizzati dall’avere un corpo appiattito dorso-ventralmente, grandi pinne pettorali che si uniscono ai lati della testa e una lunga coda a forma di frusta. Vivono in ambienti marini e d’acqua dolce di tutto il mondo, da acque basse in prossimità delle coste fino al mare aperto, nutrendosi principalmente di piccoli pesci, crostacei, molluschi e anche plankton. Più del 70% delle specie animali e vegetali sulla Terra è scomparso durante l’estinzione avvenuta circa 66 milioni di anni fa alla fine del periodo Cretaceo. È noto anche che negli ambienti marini, il periodo successivo a questo evento è segnato dalla comparsa e diversificazione di nuove specie e famiglie di pesci ossei e cartilaginei che rioccuparono le nicchie ecologiche lasciate vuote dalle specie estinte, qualche volta anche sperimentando nuovi piani corporei e nuove strategie ecologiche. In questo contesto, l’evoluzione di un nuovo piano corporeo in una razza eocenica come Lessiniabatis aenigmatica è particolarmente interessante perché può essere considerato un altro “esperimento” condotto dai pesci cartilaginei durante la loro evoluzione dopo l’estinzione di fine Cretaceo. Questa scoperta fa nuova luce non solo sull’evoluzione di questo gruppo di pesci, ma anche sul recupero degli ecosistemi marini dopo la grande estinzione di massa avvenuta circa 66 milioni di anni fa. «Il nuovo genere di razza fossile, proveniente dal giacimento di Bolca, presenta un’anatomia peculiare sconosciuta nelle razze miliobatiformi finora note. La descrizione dell’insolita razza è basata su tre reperti, due dei quali – dice Luca Giusberti del Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova – sono stati da me rintracciati nelle collezioni dei musei di storia naturale di Udine e Firenze. La nuova razza fossile rappresenta un “vicolo cieco” dell’evoluzione di questo gruppo di pesci cartilaginei dopo l’estinzione di massa di fine Cretaceo. Tutti e i tre fossili furono rinvenuti nel XIX secolo: la ricerca appena pubblicata evidenzia l’importanza degli “scavi” in vecchie collezioni museali che riservano, talora, inaspettate sorprese”.