“Quando il calo delle ore di cassa integrazione è frutto di novità legislative che ne riducono tempi e modalità di utilizzo, non crediamo si possa sostenere che sia diminuita la sofferenza del sistema produttivo”. Lucia Perina, segretario generale della Uil di Verona, non ha dubbi. “A dimostrarlo”, dice, “sono i dati del I semestre 2016 che ci consegna 5.459.376 di ore di cassa integrazione, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2015. E con elementi preoccupanti: il numero medio mensile di lavoratori in cassa integrazione che continua a mantenersi a livelli altissimi trattandosi di oltre 31 mila unità di lavoro stimate a zero ore. Se dovessimo usare la cassa integrazione come termometro della crisi potremmo sottolineare come il dato di giugno, il più recente, manifesti uno stato del mondo produttivo ancora preoccupante: + 20% su maggio”. Secondo il segretario Uil, “per il particolare momento storico di forte crisi che stiamo vivendo, e in assenza di un sistema di politiche attive che possa permettere la ricollocazione di quanti fuoriescono dal mercato del lavoro, ciò che possiamo fare è proporre emendamenti in Parlamento al Job Act, che possano migliorare le tutele dei lavoratori in tema di ammortizzatori sociali. Con la speranza che il confronto in atto con il Governo porti a risultati concreti per i lavoratori”.