“Con pochissimi contagi e molte educatrici già vaccinate, decidere di chiudere i nidi nelle zone rosse è una scelta sbagliata che andrà a penalizzare doppiamente le donne. Tanto per cambiare”.
A dirlo Anna Maria Bigon e Andrea Zanoni, consiglieri regionale del Partito Democratico commentando condividendo la protesta di asili nido e scuole dell’infanzia, esplosa anche in Veneto, con tanto di petizione online sulla piattaforma Change.org.
“In pochi giorni sono state superate 40mila firme, segno che è un problema molto sentito dalle famiglie. Con i decreti precedenti queste strutture erano rimaste aperte, auspichiamo che a breve ci sia un ripensamento in tal senso. Anche perché sono sicure: una recente indagine di Assonidi Ascom ha evidenziato come nella fascia 3-6 anni nell’82% dei casi non ci stato alcun contagio, in quella 0-3 nel 68%. Tutelare la salute è la priorità, però non possiamo neanche chiudere gli occhi di fronte ai numeri; almeno si valuti l’incidenza.
La maggior parte delle educatrici ha già ricevuto il vaccino e quasi tutte hanno dato la propria adesione alla campagna, perciò si poteva e doveva agire diversamente. Questa decisione va a colpire in maniera pesante le donne, poiché sono loro a gestire nidi e scuole dell’infanzia e saranno sempre loro a dover rinunciare al lavoro per accudire i propri figli, costretti in casa nonostante godano di buona salute. Un vero paradosso – sottolineano Bigon e Zanoni – Ci auguriamo, almeno, che si intervenga in tempi rapidi, con bonus e congedi parentali superiori però al 50% così da dare un po’ di sollievo alle famiglie: ma per i bambini, privati di un loro diritto, il problema resta”.