Perché il sottopasso sarà bocciato. La giunta sul futuro dell’ex Scalo Merci Il progetto Central Park in alto mare: il privato riuscirà ugualmente a procedere?

Nel comunicato della Giunta al termine della riunione straordinaria,la vera novità è nelle ultime righe: per il sottopasso ipotizzato sotto il Central Park per collegare via delle Coste/via Albere con stradone Santa Lucia ormai è de profundis. Si tratta come è noto di un’opera compensativa della Tav che da sola assorbe tutte le risorse che Rfi prevede di mettere a disposizione della città.
Nelle dichiarazioni della vicesindaca Barbara Bissoli ci sono numeri eloquenti, che parlano da soli: “C’è una valutazione in corso sia rispetto alla funzionalità dell’opera che alla sostenibilità economica, i cui costi a carico del Comune al momento sono quantificati tra 13-16 milioni di euro, in aggiunta ai 14,8 milioni a carico di RFI”.
Al di là della volontà del Comune di prendere tempo portando avanti la valutazione sull’opera, è chiaro che i costi non sono sostenibili per il Comune. Se Rfi mette sul piatto 15 milioni per il sottopasso, significa che poi all’Amministrazione spetta il compito di collegare questo sottopasso con la viabilità ordinaria, collegamenti che al momento non esistono: svincoli, rotonde, strade di quartiere, per cui il costo in realtà si raddoppia.Ecco quindi la strategia del Comune: “Aspettiamo che venga consegnato il piano di fattibilità economica definitivo e nel frattempo proseguiamo il confronto sull’opportunità di altre soluzioni, sullo spettro di un’indagine che va oltre l’approccio ideologico e che non può prescindere dall’analisi costi-benefici”.
Cosa significa? Vuol dire che il Comune sta studiando quante altre opere per la viabilità si possono fare con i 14,8 milioni di Rfi, senza doverne aggiungere altri 15 di tasca propria. Magari sono sufficienti miglioramenti della viabilità ordinaria, nuove rotonde tra Santa Lucia e Golosine, modifiche alle strade attuali per ottenere una circolazione più fluida. Ma resta da capire se salterà questa opera, già prevista dal gruppo immobiliare che dve progettare il Central Park, che ne sarà dell’intero recupero: starà ancora in piedi?Sarà ancora interessante?
Tutto questo mentre il Comune ha chiesto a Rfi alcuni passaggi fondamentali sulla nuova stazione di Porta Nuova legata all’Alta Velocità che “dovrà essere pronta per quando i binari dell’alta velocità entreranno in funzione. Inoltre, prima di procedere con la variante urbanistica, sarà necessaria un’analisi di rischio su tutta l’area dell’ex Scalo Merci, con un piano di rischio che quantifichi il grado di inquinamento del sottosuolo e le conseguenti opere di bonifica”, dice il Comune nel nuovo atto di indirizzo con Rfi.
Sottopasso e nuova stazione fronte sud per l’Alta velocità hanno evidenti ricadute sul futuro del Central Park.
“Chiediamo che la costruzione della nuova stazione intesa come edificio diventi un’invariante al progetto stesso dell’alta velocità Brescia- Verona-Padova – ha detto Ferrari-. E che la costruzione dell’edificio in grado di dare servizi per turisti e passeggeri, sia contestuale alla fine dei cantieri dell’Alta Velocità per evitare che i treni fermino a Verona su una pensilina senza stazione vera e propria. C’è poi la questione legata alla bonifica dell’area, è infatti fondamentale verificare lo stato di eventuale inquinamento del suolo per caratterizzare l’area, capire i costi della bonifica al fine di definire le future funzioni del Central Park”.