Una richiesta di spiegazioni, nero su bianco, per conoscere i motivi per cui settimana scorsa il Genio Civile ha tagliato diversi alberi in lungadige Attiraglio.
Nei giorni scorsi, il settore Ambiente del Comune ha scritto agli uffici regionali e al Ministero dell’Ambiente, per avere chiarimenti e l’entità dell’abbattimento di diverse piante lungo l’argine che collega Parona a Borgo Trento.
Un’operazione di competenza del Genio Civile, che opera su autorizzazione della Regione quale responsabile dei corsi d’acqua, che non prevede alcun parere da parte del Comune.
“Il Genio Civile opera in autonomia per la manutenzione idraulica dei corsi d’acqua, preservandone lo scorrimento ed evitando problemi e pericoli, come può essere la caduta di uno o più alberi – spiega l’assessore all’Ambiente Ilaria Segala -. Ci sembra però corretto conoscere quanto meno le motivazioni che hanno portato al taglio delle piante, in modo da informare i cittadini e mettere in campo tutte quelle azioni che porteranno alla riforestazione della zona”.
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La manutenzione delle aree fluviali è garanzia di sicurezza per la città e chi la vive, tanto più quando riguarda i tratti urbani dei fiumi, dove si concentrano ponti, scale di accesso e discenderie”. Lo dichiara Simone Venturini a nome della commissione idraulica dell’Ordine degli Ingegneri di Verona, in risposta alla richiesta del Comune, promettendo di mettere in campo “tutte quelle azioni che porteranno alla riforestazione della zona”.
“La strada alzaia nata come Attiraglio deve rimanere pulita e percorribile e tra alzaia e fiume non devono essere presenti alberi ad alto fusto”, riprende Venturini. “Riteniamo che il concetto di “riforestazione” delle sponde dell’Adige in ambito urbano e periurbano non sia applicabile per i tratti di fiume a ridosso della strada alzaia”.
Per gli esperti di idraulica, inoltre, una più accurata e appropriata attività di rimozione dei sedimenti garantirebbe una maggiore fruibilità dei fiumi.