“Poiché abbiamo appreso dalla stampa che sarebbe intenzione del presidente Zaia avanzare formale richiesta per consentire al Veneto di votare svariati mesi dopo la scadenza naturale, a nostro giudizio senza che ne sussistano le condizioni, né politiche né istituzionali, chiediamo al presidente Zaia di venire in aula per un’informativa urgente. Questo per chiarire, di fronte al Consiglio, quali siano le sue reali intenzioni e per sminare una volta per tutte questo continuo tentativo di intorpidimento delle acque che non fa bene di certo alla nostra regione”. Lo dice la capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale Vanessa Camani che aggiunge: “Con la responsabilità chiara di Zaia, a cui si sono aggiunte in queste ore le dichiarazioni pubbliche dei ministri leghisti Piantedosi e Calderoli, si sta creando sulle elezioni regionali un giallo degno di Agatha Christie. Prima la sceneggiata imbarazzante sul quarto mandato, che sembra legare i destini di cinque milioni di persone al pronunciamento atteso nei prossimi giorni della Consulta sulla nuova legge elettorale della Campania. E ora l’indegno balletto sulla data delle elezioni. È davvero irrispettoso per il Consiglio regionale e per tutto il Veneto che pure l’appuntamento più importante della vita democratica del nostro territorio sia sottoposto a tale imbarbarimento istituzionale. Non è davvero possibile e tantomeno accettabile far gravare una tale incertezza con il solo scopo di accontentare colui che si sente, più che presidente, padrone del Veneto”. “La Costituzione, all’articolo 122, e la legge dello stato 165 del 2004, dicono chiaramente – conclude Camani – che la legislatura regionale dura cinque anni e che è competenza dello Stato eventualmente, e sulla base di ragionevoli e oggettivi motivi, prorogare tale durata. Se Zaia pensa di poter agire diversamente si degni almeno di informare il Consiglio regionale”.