Una maxi frode all’Iva da oltre cento milioni è stata scoperta dalla Guardia di Finanza che ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 13 soggetti. Eseguite anche una serie di perquisizioni in diverse regioni italiane. A capo dell’organizzazione c’erano, secondo inquirenti ed investigatori, soggetti vicini a clan camorristici e alla criminalità romana. L’indagine coordinata dalla procura di Pavia ha portato alla luce un’organizzazione che, attraverso una serie di frodi carosello, in poco più di due anni è riuscita a sottrarre cento milioni di Iva, riciclando sia in Italia sia all’estero i proventi accumulati in maniera illecita. Complessivamente sono state eseguite 22 perquisizioni, anche con l’ausilio di unità cinofile e aeree. A far scattare le indagini è stato il volume d’affari della società Tecno Petrol con sede a Milano, ma deposito di carburante a Vigevano, che nel 2019 ha fatturato circa 250 milioni di euro. Acquistavano il carburante all’estero (Republica Ceca, Croazia e Svlovenia) e con una frode carosello con società cartiere che emettavano fatture false, lo rivendevano a prezzo notevolmente inferiore a quello di mercato attraverso distributuri in Lombardia, Piemonte e Veneto.