Quasi 4 milioni di euro al Veneto per una complessa sperimentazione nell’ambito della “Farmacia dei Servizi” che non solo riconosce la centralità e la capillarità delle farmacie territoriali, ma sovvenziona nelle farmacie venete screening, monitoraggi, servizi di telemedicina rivolti ai cittadini. È la prima volta che le Istituzioni mettono in atto un piano di questa portata che, attraverso la raccolta di dati sanitari specifici in maniera omogenea sul territorio nazionale, permetterà di strutturare un nuovo modello di prestazioni erogabili al cittadino nelle farmacie e di definire una nuova Convenzione farmaceutica.
Le farmacie venete, coinvolte nella sperimentazione, potranno offrire i seguenti servizi: attivazione del Fascicolo Sanitario Elettronico, screening diabetologico, supporto allo screening del sangue occulto nelle feci per la prevenzione del tumore del Colon retto, monitoraggio dell’aderenza terapeutica per pazienti affetti da ipertensione, BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva), diabete, ricognizione della terapia farmacologica (eventuali variazioni di farmaci, principi attivi, dosaggi), servizi di telemedicina (holter pressorio e cardiaco, spirometria, Elettrocardiogramma).
Nel corso dell’emergenza Covid le farmacie sono rimaste sempre aperte, a disposizione dei cittadini dimostrando l’importanza del loro ruolo di prossimità in un momento in cui le interazioni personali sono divenute difficili ed è stato dato ampio spazio alla informatizzazione. La sperimentazione dei nuovi servizi intende quindi potenziare l’assistenza sul territorio integrata con il Sistema Sanitario regionale utilizzando le farmacie per la loro professionalità e peculiarità di prossimità e di vicinanza al cittadino, soprattutto a quello più fragile.
«Si tratta di una svolta epocale nella storia della farmacia e delle opportunità sanitarie rivolte al cittadino – spiega Andrea Bellon, presidente delle 1.145 farmacie regionali aderenti a Federfarma Veneto -. Il primo nucleo della “Farmacie dei Servizi” nasce 11 anni fa (L. 69/2009 e d.lgs. 153/2009) e da allora il nostro impegno è sempre stato rivolto al suo perfezionamento perché crediamo che la farmacia sia un polo sanitario irrinunciabile per la comunità, riconosciuta come parte integrata della Sanità pubblica. Il fatto che le farmacie territoriali siano dappertutto, anche nelle zone rurali più isolate della nostra regione, le rende dei siti perfetti per l’accessibilità al cittadino. Siamo certi che percorrendo questa strada la popolazione potrà godere a breve di molte prestazioni sanitarie efficienti e in tempi rapidi nella farmacia sotto casa». La sperimentazione, che sta prendendo avvio anche in altre regioni d’Italia, è svolta dalle farmacie aderenti, opportunamente formate, secondo protocolli definiti insieme alla Regione del Veneto che fungerà da collettore dei dati per una valutazione complessiva del progetto da parte del Ministero della Salute. I servizi oggetto della sperimentazione sono avviati sulla base di specifici protocolli stipulati tra Federfarma, Federazione degli Ordini dei farmacisti, e Regioni, in base alle “Linee di indirizzo per la sperimentazione dei nuovi servizi nella farmacia di comunità” approvate in sede di Conferenza Stato-Regioni del 17 ottobre 2019.”