E’ stato stipulato tra Comune e Banca europea per gli investimenti (Bei) l’atto di finanziamento totale del progetto filovia, per la parte spettante a Palazzo Barbieri (il resto è finanziato dallo Stato). La sottoscrizione del piano economico finanziario permetterà di completare le quattro linee, i trentanove mezzi, il nuovo deposito e i parcheggi scambiatori. Sono così in arrivo 62 milioni di euro dalla Banca Europea per gli Investimenti che, dice l’assessore Ferrari “ premia lo sviluppo della mobilità sostenibile a Verona. In altre parole, il progetto Filovia, sintesi di efficienza, riduzione delle emissioni ed integrazione modale, ottiene la totale bancabilità”. Questa mattina, in presenza del Notaio Alessio Paladini, del Presidente di AMT3 Giuseppe Mazza, del Dirigente del settore Mobilità e Traffico Michele Fasoli, del dott. Andrea Clerici e Avv. Eleonora Vergnano per la BEI, è stato stipulato l’atto di finanziamento che garantirà il completamento dell’opera, che mitigherà gli intasamenti e migliorerà la qualità degli spostamenti con mezzi a basso impatto ambientale: lo stesso istituto di credito riferisce che il tempo trascorso sulla rete di trasporto pubblico diminuirà del 6% mentre i costi operativi medi per posto/chilometro verranno abbattuti del 20% generando un risparmio di energia del 4,5%. Grazie alla Filovia, conforme agli obiettivi fissati nella politica di finanziamento della banca dell’UE ed in linea con l’Accordo di Parigi di mantenere al di sotto dei due gradi centigradi la crescita della temperatura media globale, è ragionevolmente ipotizzato, sostiene il Comune, che quotidianamente più di centomila veronesi la preferiranno all’automobile. Una prospettiva in linea con le direttive dell’Unione Europea che ha così deciso di erogare quanto necessario per proseguire ed ultimare il progetto. “Il piano economico finanziario risulta essere in equilibrio con la bancabilità del debito sostenibile: l’analisi è stata confermata dall’asseverazione di “Audita”, Società di Revisione e Organizzazione Contabile leader in Italia”, ha spiegato Mazza, simulando risultati economici che in proiezione sono sempre positivi e che genereranno disponibilità adeguate a restituire l’impegno. “Dopo l’approvazione da parte della Giunta del piano economico- finanziario aggiornato – dichiara l’Assessore alla Mobilità e Traffico Tommaso Ferrari – , l’accordo che sottoscriviamo oggi ci permette di chiudere il cerchio per poter proseguire i lavori della filovia”.
Filovia per 100mila veronesi al giorno. Le stime europee: calerà il tempo trascorso sui mezzi pubblici. Parcheggi scambiatori
Lavori che dovranno essere conclusi entro il 2026, come da cronoprogramma. “L’accordo con Bei, voglio ricordarlo, copre il costo dell’opera a carico del Comune ed è fondamentale per la pianificazione di tutti i cantieri legati alle quattro linee previste della filovia che sorgeranno in città”. “Con questa operazione – rileva l’assessore al Bilancio Michele Bertucco – il comune pone le garanzie necessarie per consentire ad AMT3 di proseguire nel solco del progetto. Si tratta di un investimento importante per un’opera che era stata lasciata ferma da tempo”. “Con il finanziamento di BEI”, aggiunge Bertucco, “permettiamo che la Filovia sia sostenibile, veda la luce come da tabella di marcia e doti la città di un trasporto pubblico composto da quattro linee moderne che intersecheranno il normale flusso automobilistico in una Verona finalmente innovativa e dinamica esattamente come le più importanti città europee”. “Oggi – sottolinea il Presidente di AMT3 Giuseppe Mazza – è un giorno molto importante perché l’accordo con BEI rappresenta il suggello dell’opera che si farà nei tempi e nelle modalità riportate da cronoprogramma. Le quattro linee, i trentanove mezzi, il nuovo deposito e i parcheggi scambiatori, rappresentano l’eredità che questa amministrazione intende fortemente lasciare alla città nel solco di un nuovo approccio negli spostamenti, veloci, senza stress e a zero emissioni”. Saranno inoltre realizzati, ha ricordato l’assessore Bertucco, i parcheggi scambiatori indispensabili per concludere l’opera di trasporto pubblico: la nuova infrastruttura costituirà poi l’asse portante del trasporto e sarà connessa alle linee extra urbane grazie proprio a questa serie di parcheggi alle porte della città. Gelsomina Vigliotti, vicepresidente della Bei, ha sottolineato come “i trasporti svolgono un ruolo essenziale nella società e nell’economia ma nello stesso tempo rappresentano una delle maggiori fonti di inquinamento atmosferico. Grazie al supporto della Banca del clima dell’Ue, la Bei, il Comune di Verona promuoverà la transizione verso una mobilità sostenibile, contribuendo a ridurre i costi di esercizio e le emissioni di Co2 della flotta”. Ora si tratta di pianificare e coordinare tutti i cantieri legati alle quattro linee previste dalla filovia e soprattutto di mettere a punto una viabilità alternativa sia durante i lavori di cantiere sia per l’esercizio su strada del filobus. Secondo le stime Bei, ricordiamo si genererà un risparmio di energia del 4,5%, il tempo trascorso sui mezzi pubblici diminuirà del 6% e circa 100 mila veronesi al giorno beneficeranno di mezzi di trasporto pubblici più ecologici.
Ma dove sono finiti i progetti pronti? Prima pietra per la ciclabile a Chievo. Il resto nebbia
Parte oggi la posa della prima pietra per un tratto di pista ciclabile che si collega alla ciclopista del Sole: si tratta di un collegamento di circa un chilometro e mezzo che viene realizzato sulla strada, che permette di collegare la Diga di Chievo con l’allacciamento a Boscomantico della ciclopista del Sole che arriva da Bussolengo. Questo tratto è uno dei due lotti che erano già stati preparati dalla precedente amministrazione comunale; il secondo andrà da via San Marco alla stazione ferroviaria di Porta Nuova ma si attendono notizie sulla futura realizzazione. Si apre così il cantiere su un tratto di strada particolarmente insidioso perché stretto e frequentato da molti ciclisti sia verso Boscomantico che verso Chievo e che quindi ha necessità di essere messo in sicurezza. “Abbiamo lasciato in eredità molti progetti di ciclabili che avevano bisogno solo di essere messi a gara”, spiega l’ex vicesindaco e assessore alla mobilità Luca Zanotto, “mi rallegro che si comincia questo lavoro a Chievo ma molti altri dovrebbero già essere partiti”. Per esempio, tutto era pronto ancora due anni fa per completare la ciclabile della bassa Valpantena da Poiano a Borgo Venezia, “un raccordo chiesto con insistenza e urgenza dalla sesta e dall’ottava circoscrizione. I finanziamenti c’erano già circa 400 mila euro e il sedime che si va ad occupare è di proprietà comunale quindi non ci dovrebbero essere grossi problemi. Non capisco perché non sia stata ancora fatta questa ciclabile”. Il progetto consente di superare un tratto particolarmente pericoloso, vale a dire l’intersezione di via Fincato con la Tangenziale est tra i supermercati Esselunga e Famila. Sfruttando terreno comunale, la ciclabile passerebbe attorno allo svincolo, sotto la collina, mettendo in sicurezza ciclisti e automobilisti e raccordandosi poi con le ciclabili esistenti nel quartiere. Che fine ha fatto? “Altro collegamento ciclabile che abbiamo lasciato già pronto”, ricorda Zanotto, “è quello tra San Massimo e Lugagnano, che corre in fregio alla strada. Non mi pare di aver visto grandi lavori per le ciclabili quando invece l’occasione del cantiere per il filobus poteva essere l’occasione per disegnare qualche corsia in più”. Le corsie per le bici si sono rivelate utili, nonostante le prime perplessità, anche se ora sono quasi tutte sbiadite. E se si deve lasciare l’auto a casa e privilegiare la mobilità dolce, qualche aiuto in più ci vuole per i ciclisti.