Approvato con 20 voti favorevoli e 5 contrari (Bozza, Lella, Pisa, Russo e Tosi) dal Consiglio comunale di questa sera, lo Stato di avanzamento dei programmi del Documento Unico di programmazione 2023 – 2025 dell’Amministrazione, che viene presentato al 30 giugno di ogni anno. Un passaggio previsto da legge, illustrato all’aula dall’assessore al Bilancio Michele Bertucco.
“Si tratta di un rapporto annualmente sottoposto al vaglio del Consiglio comunale – ha spiegato l’assessore Michele Bertucco – per la ricognizione dei programmi di mandato prefissati dall’Amministrazione e dove sono evidenziati i vari passaggi dei singoli progetti, alcuni in itinere e altri già conclusi. Un risultato frutto di un lavoro di squadra che vede coinvolti tutti gli assessori e il sindaco Damiano Tommasi, per dare concretezza a soluzioni che puntano a migliorare la città e la qualità della vita dei cittadini”.
Nello specifico, fra gli obiettivi a carico di ogni singolo servizio dell’Ente, sono da evidenziare nell’anno in corso: avvio del procedimento di variazione del PAT e PI e della mappatura del Terzo Settore realizzata in collaborazione con le Circoscrizioni. Attivato il Protocollo d’Intesa con la Guardia di Finanza per il monitoraggio della gestione delle risorse derivanti da PNRR. Ancora, l’istituzione e il monitoraggio di 40 nuovi Patti di Sussidiarietà per la cura dei beni comuni, attività, questa, per la quale Verona risulta fra i primi Comuni italiani, per numero di associazioni coinvolte e progettualità realizzate. In esecuzione la messa a sistema, sotto la Direzione Operativa della Polizia locale, della gestione delle telecamere esistenti sul territorio e installate dal Comune e dalle sue controllate. Sul tema dell’ammodernamento dello Stadio Bentegodi sono stati effettuati alcuni incontri preliminari con partner al fine di una valutazione preventiva degli interessi e delle proposte e si è provveduto alla candidatura a Euro2032.
Su questo punto pesa la decisione di Italia e Turchia che hanno mandato una lettara alla Uefa per organizzare insieme i Campionati Europei. Sono gli unici due Paesi rimasti in gara, ma l’assegnazione non è automatica. La decisione il prossimo ottobre. La svolta clamorosa pone però un problema. I gironi verranno divisi tra i due Paesi e per quanto riguarda i nostri impianti invece dei 10 stadi previsti (Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Cargliari e Verona). Si giocherà su 5 o al massimo 6 e quindi le possibilità per Verona si riducono