Si sono dati appuntamento davanti a Palazzo Barbieri sotto le finestre del sindaco per manifestare contro quello che definiscono come un atteggiamento di chiusura da parte dell’amministrazione comunale di fronte alle richieste dei lavoratori e alla generale inerzia che sta lentamente portando allo spegnimento di molti settori della macchina comunale. Il presidio è stato convocato dalla RSU del Comune di Verona che nelle settimane scorse aveva dichiarato lo stato di agitazione del personale facendo proprie le motivazioni espresse in precedenza dalle organizzazioni sindacali Cgil Fp, Uil Fpl, CSA RAl e CUB.. La Rsu e i lavoratori del Comune denunciano la sostanziale indisponibilità dell’amministrazione di destinare a favore della valorizzazione di tutti i dipendenti, attraverso il finanziamento delle progressioni economiche orizzontali, i risparmi del Fondo delle Posizioni Organizzative e del Fondo del lavoro straordinario. Inoltre viene denunciata una mancata reale riorganizzazione della macchina comunale che ormai viene rimandata da anni e quando viene fatta si limita a qualche cambio di nome di qualche settore, ma senza andare a modificare una struttura che ormai esiste solo sulla carta viste le uscite per prepensionamento di centinaia di dipendenti, con un’accelerazione negli ultimi mesi a seguito dell’introduzione di quota 100. Alcuni anni addietro i dipendenti comunali erano ben oltre 2 mila, ora si avviano a scendere qotto i 1.800 con carenze a tutti i livelli e in tutti i settori. Dalla loro parte si è schierato subito il consigliere Mauro Bonato.