Per combattere le nuove povertà A sostegno di 24 progetti con circa 3 milioni di euro. Più di 600 enti impegnati

Negli ultimi anni, in Italia, sono progressivamente cresciute nuove forme di fragilità. I numeri raccontano storie di difficoltà diffuse, a partire da una povertà assoluta che coinvolge quasi 5,7 milioni di persone, di cui 1,3 milioni di minori (il dato più elevato registrato dal 2014). Anche il fenomeno dei “working poor” è in aumento. Nel 2023 il 14,6% degli operai viveva in condizioni di povertà assoluta: dieci anni fa erano meno del 9%. E intanto un giovane su quattro (tra i 15 e i 29 anni) non studia né lavora (Neet), percentuale che vede il nostro Paese ai vertici della classifica europea. Ma anche gli anziani affrontano sfide importanti: il 14% degli over 65 non ha nessuno a cui chiedere aiuto e il 12% vive in isolamento sociale, con gravi conseguenze sul benessere psico-fisico.
Di fronte a queste realtà le risposte tradizionali mostrano tutti i loro limiti. Non bastano più interventi dall’alto, né politiche assistenzialiste che tamponino i problemi senza affrontarli seriamente. Oggi serve un welfare diverso, che metta al centro le persone, le loro capacità, il loro potenziale. Un welfare che mobiliti le comunità, crei reti di sostegno e costruisca soluzioni in grado di generare un impatto duraturo, rendendo i cittadini protagonisti. È questa la filosofia alla base del bando Welfare generativo, promosso da Fondazione Cariverona. Con un budget di circa 3 milioni di euro, l’iniziativa ha selezionato 24 progetti nelle province di Verona (7), Vicenza (9), Belluno (1), Ancona (5) e Mantova (2). Gli interventi rispondono ai bisogni locali attraverso modelli innovativi e sostenibili, con un approccio partecipativo, nato dal basso e basato sul coinvolgimento dei destinatari.
Grazie a questi progetti, si prevede di rigenerare o riqualificare 170 servizi, prodotti, spazi dei quali potranno beneficare direttamente quasi 5mila persone. Circa 300 troveranno, inoltre, un’occupazione grazie a percorsi di accompagnamento al lavoro studiati ad hoc. A rendere possibile questi risultati sarà la partecipazione di oltre 600 enti (composti per il 30% da aziende), mentre complessivamente le attività raggiungeranno oltre 20mila cittadini.
“Il nostro obiettivo è superare le logiche tradizionali dell’assistenzialismo per promuovere un welfare in grado di valorizzare le risorse locali e costruire risposte concrete alle sfide di oggi”, spiega Bruno Giordano, presidente di Fondazione Cariverona. “Attraverso questo bando vogliamo dimostrare che le comunità possono essere protagoniste del cambiamento. Lavorando insieme è possibile costruire una società capace di prendersi cura in modo nuovo delle fasce più fragili della popolazione”.
I 24 progetti affrontano le fragilità delle comunità attraverso tre grandi filoni di intervento: il primo si concentra sui servizi di base e sulla rigenerazione degli spazi, trasformando edifici inutilizzati in poli multifunzionali; il secondo filone si focalizza sulla formazione e sull’inclusione lavorativa, con percorsi innovativi che abbinano formazione tecnica a tirocini e accompagnamento al lavoro e il terzo filone esplora il welfare culturale come strumento di inclusione sociale e benessere collettivo.