“Dopo cinque anni di guida del centrosinistra, che ha ottenuto un risultato tra i più negativi di sempre, a testimonianza dell’incapacità di saper cogliere un disagio che molte parti del paese stavano comunicando da tempo – commenta il presidente di Confcommercio Verona Paolo Arena – i dati di queste elezioni ci consegnano un Paese spaccato in due anche come visione di indirizzo politico e strategico dello sviluppo: da una parte il Nord che in maggioranza ha votato compatto il centrodestra che ha come obiettivo lo sviluppo, la sicurezza e la competitività delle imprese; dall’altra il Sud e parte del Centro che gridano la propria indignazione alla mancanza di lavoro e di sviluppo del territorio e premiano un’idea di Paese nella quale il reddito di cittadinanza risulta essere una ridistribuzione del reddito a tutta la popolazione”.“ L’attuale legge elettorale che avrebbe senso in un sistema politico bipolare – aggiunge Arena – dimostra tutto il suo fallimento in una realtà tripolare, consegnando ai vincitori una potenziale “vittoria di Pirro” e una ingovernabilità apparente del Paese”. Paolo Ferrarese, presidente di Confagricoltura Verona, punta dritto ai problemi della categoria.“Dal nuovo governo ci attendiamo un periodo di stabilità, che porti le aziende agricole ad avere redditività, perché la crisi in cui si stanno dibattendo sta durando da troppo tempo. All’esecutivo che verrà chiediamo principalmente una razionalizzazione di Agea, l’ente pagatore nazionale, in modo che risponda alle aziende con celerità ed efficienza. Quindi chiediamo credito alla scienza affinché dia strumenti biotech all’agricoltura, perché si arrivi a una maggiore efficienza e produttività per poter competere nel mondo. La terza cosa che vorremmo è la razionalizzazione del sistema, eliminando la burocrazia inutile che ogni giorno inonda le aziende togliendo tempo al lavoro vero in campagna”.