Pennacchi veste i panni di Arlecchino Il volto noto al grande pubblico è protagonista di una rielaborazione accattivante

La quinta opera in cartellone, in scena dal 28 gennaio al 1° febbraio alle ore 20.45 e domenica 2 febbraio alle ore 16.00, è ARLECCHINO?, scritto e diretto da Marco Baliani , con Andrea Pennacchi e Marco Artusi, Maria Celeste Carobene, Miguel Gobbo Diaz, Margherita Mannino, Valerio Mazzucato, Anna Tringali. Musiche eseguite dal vivo da Matteo Nicolin e Riccardo Nicolin. Produzione Gli Ipocriti – Melina Balsamo con Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale. Un po’ goffo e in sovrappeso. L’Arlecchino che Andrea Pennacchi porta in scena farà forse sussultare i tanti Arlecchini che nel tempo hanno fatto grande questa maschera della commedia dell’arte. Lo dice lo stesso Baliani nelle note di regia. Lui cerca in tutti i modi di essere all’altezza del ruolo, ma non ne azzecca uno, é goffo, sovrappeso, del tutto improbabile, ma è in buona compagnia: gli altri attori, che, come lui, sono stati assoldati, con misere paghe, dall’imprenditore Pantalone, sono, al pari di Arlecchino, debordanti, fuori orario, catastroficamente inadeguati. Eppure tutti questi sbandamenti, queste uscite di scena e fughe dal copione, che sono anche uscite nella contemporaneità dell’oggi, queste assurde prestazioni, queste cadute di stile e cadute al suolo di corpi sciamannati, tutte queste parole affastellate, tutto questo turbinio di azioni e gesti, stanno proprio rifacendo il miracolo della grande commedia goldoniana, in una forma non prevista, una commedia dirompente, straniante, che ricostruisce la tradizione dopo averla intelligentemente tradita. Per riuscire a creare un simile guazzabuglio di intenzioni, per riuscire a renderlo eccezionalmente vivo, occorrevano attori capaci di seguirmi in un simile delirio. Ed eccoli qui, una compagnia di compagni e complici, Marco Artusi, Maria Celeste Carobene, Miguel Gobbo Diaz, Margherita Mannino, Valerio Mazzucato, e Anna Tringali, capaci di interpretare contemporaneamente più ruoli, di passare dalle proteste borbottanti degli attori sottopagati, alle vorticose azioni dei personaggi della commedia che pur devono rappresentare. In questo incessante salto mortale di identità è il loro talento a tenere insieme ciò che di continuo sembra sfuggire alla presa. Andrea Pennacchi, volto noto al grande pubblico anche grazie ad innumerevoli ruoli al cinema ed in tv, è protagonista di una rielaborazione accattivante della tradizione teatrale che si caratterizza attraverso una miscela di stili e generi diversi. Questa commistione è audace e sfida le convenzioni rivisitandone la tradizione goldoniana con uno sguardo contemporaneo, mettendo in evidenza la fluidità tra varie forme artistiche e la capacità del teatro non solo di adattarsi ma anche di rinnovarsi senza svilire la sua originalità. Il cast dello spettacolo incontra il pubblico giovedì 30 gennaio alle ore 18.00.