“Una decisione vergognosa e ridicola. Non si possono mettere le mani nelle tasche dei cittadini per una arteria che il 70% dei veneti non utilizzerà mai. E’ incredibile che un governo come quello leghista che si riempie di paroloni come meno tasse per i veneti e Roma ladrona, ora si permetta di trasformare in bancomat i cittadini già tartassati da altre odiose tasse locali, come il bollo auto, per far pagare loro una strada che in tanti non attraverseranno”. Carlo Garofolini, presidente dell’Adico, associazione difesa consumatori, contesta con rabbia le delibere con le quali la giunta Zaia ha di fatto deciso di far pagare al “ceto medio” veneto la Pedemontana. “Noi rappresentiamo migliaia di soci che vivono nel Veneto – continua Garofolini – e sappiamo benissimo le difficoltà che vivono ogni giorno. Il ceto medio, quello a cui Zaia chiede di pagare la Pedemontana, è il più colpito dalla crisi e l’ultima cosa di cui ha bisogno è di un’altra tassa. E’ incredibile – conclude Garofolini – come la Regione, che può contare su diverse entrate, non riesca a pagare questa opera di cui si parla ormai da alcuni decenni, alla stregua del tratto autostradale Salerno – Reggio Calabria. Noi sosterremo tutte le iniziative necessarie per evitare che questa vergognosa scelta vada in porto”. Per la CGIA di Mestre, da sempre contraria a qualsiasi forma di aumento delle tasse, posizione confermata anche nella vicenda scoppiata in queste ore sulla Pedemontana, il gettito derivante dall’incremento dell’Irpef regionale deciso dalla Giunta regionale veneta per terminare l’opera ,potrebbe essere il male minore.