E’ bastata una giornata di maltempo e dal cielo sono subito piovute le polemiche. L’odissea sulle strade veronesi, in particolare ad Est e nella Bassa, ha finito per mettere sotto accusa gli enti preposti alla manutenzione delle strade. La Protezione Civile aveva raccomandato agli Enti gestori delle infrastrutture stradali e ferroviarie di «assumere ogni iniziativa adatta a garantire la funzionalità e la sicurezza della viabilità». Ma qualcosa non ha funzionato: decine le fuoriuscite autonome in tutta la provincia, soltanto al Fracastoro di San Bonifacio sono state un centinaio le persone che si sono rivolte al pronto soccorso, dove è scattato il «piano di emergenza». Poi sono partite le accuse: «Con i mezzi spargisale sono passati soltanto stamattina alle 9», hanno tuonato gli automobilisti. E il presidente Antonio Pastorello è dovuto correre ai ripari. «I disagi sulle strade provinciali ci sono stati, ma questo non significa che la Provincia non abbia attuato il Piano di emergenza per la neve che scatta in automatico con l’allerta della Protezione civile. E mi spiace che alcuni automobilisti abbiano pensato che gli spargisale della tarda mattinata fossero i primi ad uscire. Il fatto è che non hanno ovviamente visto quelli che dalle 3 della notte precedente erano in attività ma la cui azione è stata annullata dalla freezing rain della mattina, un fenomeno eccezionale che ha fatto chiudere anche l’autostrada. E nelle scuole non ci sono stati problemi di riscaldamento, come invece è accaduto in altre province». Anche presidente di Amia, Andrea Miglioranzi ha fatto il punto ricordando che sono stati impiegati una ventina di operatori con mezzi di diverse caratteristiche tecniche e dimensioni, oltre ad un’altra decina di persone incaricate dello spazzamento e distribuzione manuale di sale nelle strade e sui ponti cittadini.