“Lo sport è questo, una lezione per la vita. Non è cambiato, non cambierà mai”. Piero Gros è una leggenda dello sport italiano, “eroe” di una valanga azzurra che resta una delle immagini più belle di sempre. A 67 anni non ha perso l’entusiasmo, nè la voglia di raccontarsi e raccontare. “Lo sport è confronto, amicizia, rispetto” dice nella sera di San Giovanni Lupatoto, dove “Palla Lunga” riprende il tour.
L’umiltà a farla da padrone, “…perchè l’umiltà – osserva Raphael de Oliveira, campione brasiliano del Verona volley – è la cosa più importante, quella che non devi mai dimenticare”. Ha vinto tutto, “…ma ho sempre dentro la voglia di confrontarmi, di insegnare ma prima ancora di imparare” prosegue. “Perchè – si emoziona – ricordo sempre quello che mi diceva papà. Io sono felice di vederti campione nello sport, ma lo sono ancora di più se sei campione nella vita”.
Campione nello sport e nella vita è sicuramente Michela Brunelli, reduce da Tokyo, Paralimpiadi, dove ha conquistato una medaglia di bronzo, che adesso mostra con grande, infinito orgoglio”. “Eccola qua” sorride Michela. “E’bella, pesante, importante. Dietro ci sono tanti sacrifici, tante rinunce. Ma c’è la felicità di un traguardo che volevo raggiungere con tuttele mie forze e ci sono riuscita”.
Racconta di quel terribile incidente “…quando avevo diciott’anni e la vita è cambiata all’improvviso. Mi son trovata su una carrozzella e allora lo sport è diventato la mia ancora di salvezza,la mia isola, il mezzo per reagire e rialzare la testa”.
Le brillano gli occhi, si emoziona anche Raphael, “…perchè essere qui, stasera, è una grandissima lezione di sport”. Quello vero, fatto di vittorie e di sconfitte, “…perchè sono soprattutto queste a indicarti la strada”, riprende il fuoriclasse brasiliano. “Quando vinci, tutto ti sembra normale, forse non rifletti nemmeno… E’ quando perdi che ti fai delle domande, che ti metti in discussione. E’ la bellezza dello sport, che ti dà sempre un’altra chance, che ti insegna a non abbatterti, perchè dopo c’è sempre un’altra partita”.
Passione, rispetto… Parole che risuonano spesso, “…perchè tu devi rispettare te stesso, i tuoi limiti, gli avversari”, dice Piero Gros. “E non è vero che se arrivi secondo o terzo non vali niente, perchè lo sport è così, devi accettarne le regole. Io ho vinto 12 gare di Coppa del Mondo, Stenmark ne ha vinte 86, ma c’è sempre stato rispetto, amicizia”. E racconta di quando Stenmark gli ha regalato un pettorale di una gara con su scritto “Grazie, Piero. Mi hai insegnato a sciare”. E’ un’altra medaglia, da aggiungere alla sua straordinaria bacheca. “E’ una medaglia per chi vive lo sport come noi, con lo spirito giusto, senza drammi per le sconfitte, senza esaltarti per le vittorie”. Rapha e Michela alzano i calici. Mentre emoziona la voce di Raffaella Fasson, cantante delicata e raffinata. E fioccano applausi.