“Ormai il pasticcio estivo è fatto, con la nostra città danneggiata e umiliata da uno scalo aeroportuale di livello vergognoso. Il Sindaco Tommasi ha trattenuto a se' la delega alle partecipate e ha fatto bene, soprattutto nel caso del Catullo, perchè servirà un cambiamento energico che sia espressione di una nuova politica”. Lo afferma Giorgio Pasetto, Area Liberal.. “Lo scalo è sempre quello da più di 20 anni. Un fatto che nessuno ha scritto: il Piano di Sviluppo approvato prevede una riduzione dei movimenti aeromobili da 80 mila a 42 mila nel lungo termine (2030) che di fatto dimezza la capacità aeroportuale di lungo termine da uno scalo con capacità ricettiva da 8/10 milioni di passeggeri a 5 milioni di passeggeri l’anno. Nel Nord Italia lo scalo di Verona ha fatto registrare la crescita più bassa nel periodo di gestione SAVE, con un +31% (circa 6% l’anno), decisamente inferiore a Bologna +43%, Bergamo +58%, Venezia +36% e Treviso +46%. L’ingresso di SAVE nella compagine societaria della Catullo aveva lo scopo di far entrare un partner industriale in grado di finanziare le opere di rilanciopreviste nel piano industriale, ma a tutt’oggi nessun investimento è stato portato a termine. Abbiamo frequentemente assistito alle dichiarazioni del Presidente Marchi, del Presidente Arena ed anche del Presidente Riello su investimenti di rilancio prossimi a partire per poi essere subito smentiti dai fatti.Insomma, Verona messa in un angolo e anche danni per l’intero Veneto, visto che il traffico aereo nel 2019 è cresciuto di poco più della metà, rispetto a quello medio del nord Italia.
Questo è ciò che ci lascia la destra”.