Sono quattro le emergenze-urgenze nelle quali la velocità e il tempo sono elementi salvavita: arresto cardiaco, soffocamento, sanguinamento profuso e parto. Si tratta di situazioni in cui saper fare la manovra giusta cambia l’esito per il paziente, come nel caso dell’infarto visto che la rianimazione immediata entro i primi 3 minuti salva la persona dagli inevitabili danni cerebrali e determina la sopravvivenza.
Per riuscire in questo obiettivo, la Centrale operativa Suem 118 in maniera sempre più frequente utilizza con successo le IPA-istruzioni pre arrivo. Sono le indicazioni via telefono che l’infermiere in Centrale dà alla persona vicina al malato, servono a guidare passo dopo passo anche chi non lo ha mai fatto o crede di non esserne capace. Il Suem 118 dell’Azienda ospedaliera, diretto dal dottor Adriano Valerio, ha al suo attivo centinaia di casi risolti positivamente al telefono in attesa che arrivi l’automedica o l’ambulanza. I Lea nazionali (livelli minimi di assistenza) stabiliscono che i mezzi di soccorso debbano arrivare entro 18 minuti dalla chiamata.
I dati di Verona e il parto di stanotte. Già nei primi tre mesi di quest’anno il trend degli episodi mostra un netto incremento rispetto al 2023, con 296 casi assistiti telefonicamente contro i 1008 totali dell’anno scorso. I 296 da gennaio a marzo sono stati: 283 infarti, 9 parti (a casa o in macchina) e 4 soffocamenti. Nel 2023, invece, erano stati 926 infarti, 19 parti e 63 soffocamenti. L’ultimo in ordine di tempo è stato il parto di stanotte alle 4.30 in casa a Ponte Catena, con il papà che ha fatto nascere la sua bambina guidato al telefono dagli operatori assistendo la moglie primipara di 42 anni. E’ stata una nascita precipitosa e l’ambulanza è arrivata proprio mentre la bambina nasceva. La mamma e la neonata sono state trasportate all’Ospedale della donna e del bambino in Borgo Trento per i controlli di rito, ma stavano bene entrambe.
Novità in arrivo. Dal prossimo 24 giugno, i nuovi sistemi tecnologici permetteranno agli operatori di attivare la video chiamata, in modo da constatare direttamente lo stato clinico del paziente e anche come elemento di maggiore rassicurazione per chi deve intervenire. Inoltre, si sta ultimando il censimento dei DAE-defibrillatore automatico esterno per avere la garanzia del perfetto funzionamento. Attualmente ne sono registrati 561 nei luoghi pubblici e privati della provincia ma diventeranno molti di più e sono fondamentali visto che l’arresto cardiaco è una delle principali cause di morte in tutto il mondo. Mai come in questo caso, l’anello che sicuramente fa la differenza è rappresentato dal pronto intervento prestato dalla popolazione che interviene nei primi istanti. Gli astanti possono contribuire in maniera significativa con le manovre di rianimazione cardiopolmonare (RCP) e con l’applicazione di un DAE guidati dagli operatori del 118, che forniscono le istruzioni permettendo a tutti indipendentemente dalla preparazione di eseguire queste manovre salvavita.
Alla conferenza stampa erano presenti: il direttore sanitario Aoui Matilde Carlucci, il direttore Uoc Suem 118 Adriano Valerio e il coordinatore infermieristico Suem Marco Manzini.