“Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Parte dal dalle parole di Pericle nel suo Discorso agli Ateniesi, l’appello firmato un appello “che abbatta i muri della contrapposizione destra-sinistra per il bene comune”. Alla francese si direbbe oggi dopo che Oltralpe in molti, turandosi il naso diceva Montanelli, si sono schierati contro Marine Le Pen. Tra i firmatari ci sono per ora: Roberto Bertolazzi (artigiano), Alberto Fenzi (docente universitario.), Giorgio Manzani (libero professionista), Giorgio Perozeni (pensionato), Antonio Bottega (dirigente d’azienda), Gerolamo Fracastoro (medico), Maria Pia Turco (insegnante), Giuseppe Braga (sindacalista), Arturo Cioffi (imprenditore.), Bruna Fortunato (accompagnatrice Turistica), Luigi Lazzarelli (architetto), Vittorio De Paolis-Foglietta (dirigente bancario). “In tanti”, scrivono, “abbiamo lavorato per portare Orietta Salemi al ballottaggio. Il lavoro che ha fatto, in particolare nel mondo del no-profit, è di grande prospettiva, sarebbe un peccato mortale non portarlo nella gestione amministrativa. Molti amici e conoscenti voterebbero volentieri una alleanza per Verona che metta al centro lavoro, casa, territorio e qualità della vita. Se restiamo nell’ambiguità, resteremo ad esercitare un’opposizione minimale e inconcludente, con poche prospettive per il futuro. Dovevamo prenderci i rischi connessi con una scelta coraggiosa e decisa, per costruite un percorso nuovo, sicuramente più credibile che passare anni solo contestando”. Poi si arriva al punto. “Il programma della candidata Patrizia Bisinella-continuano- molto diverso da quelli presentati a suo tempo da Flavio Tosi, potrebbe essere integrato con alcuni punti qualificanti su urbanistica e grandi opere, gestione delle società partecipate, cultura e collocazione internazionale di Verona. Una buona parte di chi ha sostenuto Orietta Salemi non vuole rinunciare a tutto questo e nel contempo non voterà per chi ha bisogno del costante e continuo appoggio di Matteo Salvini e Giorgia Meloni, cioè dei neo-nazionalisti, razzisti, populisti, oggi sconfitti in buona parte d’Europa”. Come dicono anche alcuni dei candidati del Pd.