Tanto tuonò che non piovve. Matteo Gasparato si avvia a riprendere (come previsto) il bastone del comando del Consorzio Zai, che ha guidato (bene) per due mandati. Del resto, non era in discussione un giudizio sul suo lavoro, anzi. Il problema, come ampiamente descritto, era di natura squisitamente politica.
La Lega ha cercato fino all’ultimo di impedire la sua rielezione, con un’azione diretta a ostacolare il sindaco Sboarina e Verona Domani, di cui Gasparato è il leader indiscusso.
Da qui una serie di “botte e risposte” che hanno infiammato la politica cittadina e che qualche conseguenza sono destinate a lasciare sul terreno. Di sicuro, Gasparato sarà riconfermato, con un gruppo dirigente profondamente cambiato, emerso da 48 ore piuttosto accese. Accesissime quelle della Provincia, di ieri pomeriggio, con la scelta di un candidato, avvenuta addirittura per sorteggio (Allegri l’ha spuntata su Melotti).
E con una serie di voti “strani”, che finiranno a loro volta per incidere. “Beh, è chiaro – osserva ad esempio Flavio Tosi – che Fratelli d’Italia e Pd si sono alleati per non far passare i candidati di Lega e Forza Italia”.
E lo stesso consigliere regionale Bozza ha commentato duramente “il voto di Sboarina, Maschioe Gasparato, che hanno appoggiato il candidato del Pd”.
Insomma, un bel guazzabuglio che conferma, oggi, la leadership di Verona Domani, mentre la Lega si lecca le ferite e, a questo punto, potrebbe puntare ad altre cariche. S’era già parlato, ad esempio, dell’Amia, dove Tacchella (Verona Domani), potrebbe essere sacrificato in nome della “ragion di stato”, proprio per evitare ulteriori spaccature.
Il quadro resta estremamente complesso, il clima caldissimo, soprattutto se inserito nel contesto di una campagna elettorale già entrata nel vivo.
Dove, va ricordato, la stessa posizione del sindaco Sboarina, come leader della coalizione di centrodestra, è tornata in discussione. E dove la Lega, soprattutto dopo il suo passaggio a Fratelli d’Italia, ha cominciato a mettere paletti ben chiari.
Il tutto, mentre Flavio Tosi dialoga con Salvini, Forza Italia si guarda attorno (e potrebbe calare sul tavolo, l’asso Massimo Ferro, come possibile candidato sindaco).
Insomma, ce n’è quanto basta per non far dormire a nessuno sonni tranquilli. Di sicuro li farà Matteo Gasparato, che forse ha temuto di finire vittima di “giochi di potere”, che “siamo riusciti a sventare” ha osservato Ciro Maschio, leader di Fratelli d’Italia.
Nel nuovo Cda, assieme a lui dovrebbero figurare Massimo Mariotti, Alessandro Castioni, Giandomenico Allegri, Fabio Montoli, Enzo Righetti, Paola Ferroli, Andrea Prando e Paolo Tosi. Un Consiglio completamente cambiato, che dovrà in fretta trovare una linea operativa che faccia funzionare il Consorzio, senza intralci, com’è avvenuto negli ultimi tempi.