Siamo due famiglie di abbonati, da molti anni, al Parco Natura Viva di Pastrengo. Più che abbonati, siamo grandi appassionati del Parco, degli animali che ospita, dei progetti che sostiene, della sua mission, in generale della natura e della conservazione delle specie.
Eppure, con grande rammarico, ma soprattutto delusione e amarezza, ci troviamo a segnalare quanto segue.
In seguito all’entrata in vigore del Green Pass, il Parco Natura Viva ci ha comunicato la sua adesione alla normativa, informandoci che il certificato sarebbe stato necessario per tutta la sezione pedonale del Parco (non soltanto per le aree chiuse quali la Serra o il ristorante).
Quello che ci sconcerta è che gli altri Parchi faunistici d’Italia (tra cui, per citarne solo alcuni, Le Cornelle di Bergamo, il Parco Cappeller di Vicenza, il Bioparco di Roma, il Parco zoologico di Falconara, il Parco Punta Verde di Lignano Sabbiadoro…) non hanno disposto l’accesso con Green Pass in quanto questa categoria non rientra effettivamente tra quelle coinvolte dal Decreto (quali ad esempio i Parchi divertimento).
Abbiamo naturalmente chiesto chiarimenti al riguardo, ma la risposta è stata sostanzialmente che si tratta di una loro decisione:
“Il Decreto-legge non ci nomina in qualità di Giardino Zoologico ma non ci esclude assolutamente: Parchi a tema e luoghi di cultura sono espressamente nominati e noi corrispondiamo ad entrambe le diciture. La probabilità di assembramenti, per la natura della nostra conformazione, la presenza di strutture chiuse e di servizi al coperto RENDONO OBBLIGATORIO IL CONTROLLO PREVENTIVO DELLE CERTIFICAZIONI PREVISTE”. Questa la loro risposta.
A nostro avviso, si tratta quindi di una linea adottata per una maggior sicurezza, non per una effettiva necessità di adesione alla normativa.
Seppur perplessi da questa spiegazione, abbiamo quindi chiesto se per chi, come noi, ha acquistato degli abbonamenti-famiglia, sarà previsto un rimborso (anche parziale) del titolo di accesso acquistato. La risposta è stata perentoria e negativa.
Ci è stato ribadito che, come prevede il nuovo Decreto, potremo comunque visitare il Parco sottoponendoci a tampone nelle 48 ore precedenti: ne siamo consapevoli, ma per una famiglia con 3 e 4 figli come le nostre, non sarebbe un costo da poco.
Al di là di questo, riteniamo ingiusto che gli abbonati non in possesso di Green Pass vengano innegabilmente penalizzati da una scelta che, a nostro avviso, è stata del Parco stesso e non “obbligata” da una normativa. In particolar modo se ad essere penalizzati sono soprattutto bambini e ragazzi costretti a rinunciare ad un’esperienza splendida cui erano abituati ed affezionati.
Senza contare che in questo modo si penalizzano, ma soprattutto si “perdono”, molti altri visitatori anche non abbonati, che entrando al Parco avrebbero contribuito al sostegno delle cure agli animali e a progetti tanto importanti di tutela della Biodiversità: questa linea va quindi, secondo noi, contro gli interessi del Parco stesso!
Due mamme deluse