Parco Natura Viva, scatta la magia Entri e avverti subito qualcosa di speciale: la storia di un’oasi che merita di essere vista

Vorrei raccontarvi di un posto speciale. Perdonatemi il tono “un po’ di parte”, ma come essere neutri e imparziali descrivendo un luogo che ha qualcosa di affascinante, un che di meraviglioso, la capacità di sorprenderti sempre, comunque, ogni volta. Per me, per chi nutre un’innata, viscerale passione per la natura e per gli animali, declinati in tutte le loro molteplici specie, razze, forme e colori, con un occhio di riguardo per quelli più selvaggi e per quelli considerati a rischio? Sì, certo. Ma non solo.
Perché il Parco è un angolo speciale, ne sono convinta, un po’ per tutti. Non può che essere così se parliamo di un centro di tutela per le specie minacciate, nato negli anni ‘60 dalla brillante idea dell’architetto Alberto Avesani, che trasforma parte della propria azienda agricola in un’area di accoglienza di animali della fauna locale per allevarli e mostrarli al pubblico.
Da qui, l’intuizione di accogliere temporaneamente anche gli animali di un circo e quindi l’obiettivo ambizioso di creare un parco che ospitasse animali sia esotici che autoctoni.
Progettato dal 1965, viene inaugurato il 21 giugno 1969 un primo settore di circa 10 ettari, l’attuale percorso Faunistico. Nel 1973 si aggiunge un settore dedicato a mammiferi ed uccelli africani denominato Safari, da visitare a bordo della propria auto. Nel 1978 la struttura viene ampliata con nuovi percorsi: l’Aquaterrarium, la Serra Tropicale e l’area Dinosauri, dove i visitatori, per la prima volta in Italia, possono ammirare modelli a grandezza naturale dei rettili del passato. Dal 1985 si è avviato un importante progetto di riqualificazione generale che ha coinvolto i tre aspetti zoologico, architettonico e manageriale.
Tappa fondamentale è anche quella del 1984, quando Cesare Avesani Zaborra, figlio dell’architetto Avesani, si laurea in Biologia ed entra nella gestione del Parco Zoo del Garda, il cui nome viene modificato in “Parco Natura Viva” tra l’84 e l’85. A coniare il simbolo dell’Arca come inconfondibile logo del Parco, è proprio Cesare Avesani, che da sempre parla della sua realtà come di un’arca di Noè che ospita e protegge le specie minacciate.
E così si procede, anno dopo anno, con la graduale evoluzione delle aree faunistiche e l’arrivo di nuove specie, frutto di nuove collaborazioni con la rete europea EAZA (European Association of Zoos and Aquaria) e dei progetti noti con la sigla EEP (European Endangered Project).
Fino al 2010, quando nascono i Sentieri d’Africa, che si aggiudicano il Parksmania Award 2010 come migliore attrazione italiana dell’anno.
E dopo un’altra prestigiosa partecipazione, tra il 2017 e il 2018, come quella al progetto “National Geographic Photo Ark” di Joel Sartore, vera e propria “arca fotografica” della biodiversità globale che oggi conta più di 6000 specie animali immortalate allo scopo di sensibilizzare sull’importanza della conservazione, nell’anno 2019 il Parco festeggia con i suoi visitatori i suoi primi intensi 50 anni.
Basta varcare l’ingresso perchè scatti la “magia”, un mix di emozioni difficili da raccontare, è più semplice viverle.
V.T.