Al momento non c’è alcuna ipotesi di riduzione della superficie del Parco della Lessinia. Il progetto di legge regionale che prevedeva una riduzione della superficie del 18% con la finalità principale di contenere la popolazione di cinghiali non è infatti stato convertito in legge entro la scadenza della passata legislatura, ed è pertanto decaduto. Lo spiega la sottosegretaria Vannia Gava, rispondendo ieri ad una interrogazione della deputata pentastellata Francesca Businarolo. “Alla luce di quanto stabilito dalla Strategia Europea sulla Biodiversità 2030 esplicitata dalla Comunicazione della Commissione 380 del 20 maggio 2020, su cui questo ministero è fortemente impegnato nel darne attuazione, è prevista la creazione di una rete coerente e ben gestita di zone protette comprendenti almeno il 30% della superficie terrestre e marina dell’Ue, di cui almeno un terzo sottoposta a tutela rigorosa. Pertanto, una eventuale riduzione della superficie del Parco dovrà essere argomentata con motivazioni stringenti e di urgenza e in linea con quanto disciplinato dalla legge quadro sulle aree protette”, si legge nella risposta di Gava, visionata dalla ‘Dire’.La Regione Veneto ha recentemente riformato il sistema di governance dei Parchi naturali, tra cui quello della Lessinia, conclude poi Gava, evidenziando che la Regione ha chiarito che “agli organi agli organi amministrativi di vertice del Parco in questione si affiancano la Consulta, che assicura un’ampia partecipazione alla vita del Parco ai cittadini riuniti nelle associazioni di settore, ed il Comitato tecnico-scientifico, che arricchisce di competenze specifiche l’attività di gestione”, e ha rappresentato che “l’attuale governance del Parco dispone degli strumenti necessari per garantire la conservazione e la valorizzazione dell’area protetta”.