Papà e figlia, una donazione per due Per il genitore si tratta della 135° volta, mentre per Alessia è stata la prima sacca donata

Il dono del sangue è una questione di famiglia: a Villafranca, la famiglia Marconi porta avanti questa tradizione da tre generazioni. È stata una scelta spontanea quella di Alessia Marconi, 18enne studentessa al liceo delle Scienze umane “Medi”, dopo aver respirato in famiglia l’esempio del dono. Appena superati i controlli di idoneità, di recente si è recata al Centro trasfusionale dell’Ospedale di Borgo Roma, scortata dal papà Corrado Marconi, 49enne, che da 16 anni siede nel direttivo della sezione Fidas Verona di Villafranca. Per lui era la donazione numero 135; per lei la prima, di plasma.
Sono oltre 300 le donazioni compiute negli anni dalla famiglia Marconi, che conta ben 7 fra donatori o ex donatori. Oltre ad Alessia, si annoverano i nonni Saverio Marconi e Mariuccia Truschelli, gli zii paterni Nicola e Fabrizio Marconi (quest’ultimo pure consigliere nel direttivo della locale sezione di Fidas Verona) e i genitori della neo-donatrice: papà Corrado e mamma Orietta Cordioli. Il fratello di Alessia, Riccardo, ha solo 14 anni, ma vedendo la sorella recarsi al Centro trasfusionale ha già buttato le mani avanti: quando sarà ora, proverà a tendere il braccio anche lui.
«Ho sempre percepito il dono del sangue come una cosa normale, perché l’ho respirato in famiglia. Fin da piccola partecipavo alle feste associative di Fidas Verona e ho avuto grandi esempi in casa, a cominciare da mia nonna Mariuccia: lei ha donato 110 volte, tante per una donna – spiega la neo-donatrice –. Così, quando ho compiuto 18 anni, non ho esitato e ho prenotato la visita d’idoneità, coinvolgendo anche una mia amica e suo fratello. Appena si diventa maggiorenni si pensa alla patente e alla maturità, donare forse non è la prima cosa che viene in mente, eppure è un gesto importante. Credo che tutti i giovani, se ne hanno la possibilità, dovrebbero farlo: perché non provare, almeno?».
Papà Corrado è fiero per questa tradizione che continua.
Si congratulano con papà e figlia i vertici di Fidas Verona. «Ci auguriamo che, seguendo l’esempio di Alessia e Corrado, tanti altri si interroghino sulla possibilità di compiere questo gesto altruista, indispensabile a chi ne ha di bisogno: dobbiamo sempre ricordarci che senza sangue e plasma la vita di molti malati sarebbe ancora più complicata», sottolinea la presidente provinciale di Fidas Verona, Chiara Donadelli.