Verona, ha vissuto il suo 493° Venardì Gnocolar. Una giornata attesa dai centinaia di volontari che, con gli abiti della tradizione o sui carri realizzati in mesi di lavoro, danno vita al grande rito cittadino. E lo fanno per regalare un sorriso soprattutto ai più piccoli, tanti dei quali vivono per la prima volta la magia del Bacanal. Rispettando la tradizione, infatti, questa mattina, il sindaco Tommasi ha ceduto al Sire del carnevale scaligero la ‘poltrona’, e ha incontrato tutte le maschere in sala Arazzi e sulla scalinata di Palazzo Barbieri con il presidente del Bacanal del Gnoco Valerio Corradi.
Il Venardì Gnocolar, anche stavolta, dopo 493 anni, ha dimostrato di essere l’evento più importante nell’ambito del Carnevale di Verona, che ha celebrato la sua storia ultrasecolare. Una manifestazione molto sentita, che ha visto sfilare un corteo abbastanza compatto, che ha cercato di mescolare la tradizione con l’innovazione e con una “veronesità” rappresentata a 360 gradi.
Al corteo hanno partecipato 103 gruppi e 2500 figuranti, tra cui 46 maschere provenienti da tutta Italia e in particolare da Sicilia, Val d’Aosta, Venezia e Savona.
Tutti al seguito del Papà del Gnoco che, come da tradizione in groppa al “musso”, ha guidato l’evento clou della 493^ edizione.
Ad accompagnare il corteo i presentatori veronesi Francesca Cheyenne, speaker di Rtl 102.5, e Mauro Micheloni. Le maschere scaligere già dalla prima mattinata sono state in città per i saluti in Prefettura, in Provincia e poi in Comune, dove il sindaco Damiano Tommasi, per qualche ora, ha ceduto al Papà del Gnoco la ‘poltrona’ di primo cittadino.
La sfilata, dopo due passaggi davanti alla Gran Guardia, ha proseguito per San Zeno.