Paolo Mieli teme una svolta “autoritaria”

Gli effetti collaterali del coronavirus. O meglio, di una possibile seconda ondata di Covid-19 che possa costringere l’Italia a un secondo lockdown. A parlarne è lo storico Paolo Mieli, ospite di Atlantide di Andrea Purgatori su La7. E l’ex direttore del Corriere della Sera si iscrive al partito di chi pensa che in caso di recidiva potremmo correre dritti dritti verso una dittatura: “Soprattutto se dovesse esserci una nuova emergenza sanitaria, il rischio di una svolta autoritaria in Italia ci sarebbe”, spiega Paolo Mieli. Per questo, aggiunge, che “comportarsi responsabilmente” da un punto di vista della prevenzione del contagio è importante anche da un punto di vista politico. Altrimenti, conclude, la “svolta autoritaria sarebbe quasi sicura”. Una tesi che non è nuova e che non mancherà di provocare reazioni e commenti. In realtà, sostiene Mieli, “questa prima prova potrebbe rivelarsi un test involontario per vedere com’è possibile guidare un popolo nel momento più difficile. Per questo serve anche anche la politica faccia il suo lavoro senza dimenticare mai le linee guida della democrazia”.